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Berlusconi: “Entro in gara per vincere, ma Palazzo Chigi non mi è mai mancato”

Il Cavaliere da Milanello ricorda che per vincere ci voleva “un leader come un Berlusconi del 1994 ma non c’era” quindi ecco il suo ritorno sulla scena politica italiana come candidato del Pdl alle prossime elezioni politiche.
A cura di Antonio Palma
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Quando tutti aspettavano l'incontro di Monti con Napolitano per capire l'evolversi della situazione ecco spuntare di nuovo il Cavaliere che da Milanello, dove ha seguito l'allenamento del Milan, ribadisce la sua discesa in campo dopo aver affossato il Governo. "Io non entro in gara per avere un buon posizionamento, entro per vincere" ha messo subito in chiaro il Cavaliere ai giornalisti che lo attorniavano. "L'opinione di tutti era che ci volesse un leader come un Berlusconi del 1994 ma non c'era, e non è che non l'abbiamo cercato, l'abbiamo cercato eccome, ma ‘el ghe nò" ha confessato l'ex Premier spiegando le motivazioni della suo ritorno come leader del Pdl alle prossime elezioni politiche. Insomma una bocciatura in piena regola per il segretario del Pdl Angelino Alfano che invece chiedeva le primarie, "ci eravamo dati una nuova dirigenza con il fantastico Angelino Alfano ma ci vuole tempo per imporsi come leader" ha chiosato Berlusconi ribadendo che l'unico leader del Pdl che può battere la sinistra è lui.

Palazzo Chigi non mi è mai mancato neanche per un minuto – "Tutti i sondaggi davano il Pdl a un livello che non basta per contrastare la sinistra" ha proseguito Berlusconi quindi "ritorno in campo con disperazione per interessarmi alla cosa pubblica e lo faccio ancora una volta per senso di responsabilità". Insomma riassumendo Berlusconi farebbe a meno volentieri di Governare per un altro mandato, del resto confessa che "Palazzo Chigi non mi è mai mancato neanche per un minuto", ma per far vincere il centrodestra e battere le sinistre è disposto a tornare in gara. Sulla data della competizione invece il Cavaliere appoggia l'ipotesi del 10 marzo, "per le elezioni mi sembra si sia indicata la data del 10 marzo e a me va bene" ha dichiarato il Cavaliere assicurando che il Pdl "con senso di responsabilità continuerà ad approvare i provvedimenti che sono già in Parlamento, a partire dalla legge finanziaria ma poi è giusto che gli italiani ritornino a una condizione che sia diversa da quella che si è data questo governo di tecnici".

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