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Elezioni Comunali 2022

Berlusconi e Salvini anche stavolta infrangono il silenzio elettorale per referendum e amministrative

Sia Silvio Berlusconi che Matteo Salvini sono intervenuti sui social violando il silenzio elettorale, chiedendo ai cittadini di andare a votare e attaccando “il muro di silenzio” sui referendum.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il silenzio elettorale, questo sconosciuto. Anche stavolta, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, sono intervenuti nel giorno del voto. Chi in un modo chi in un altro, ma entrambi sui loro profili social, hanno parlato, commentato l'andamento del voto e soprattutto espresso la loro opinione. "Non lasciatevi rubare la possibilità di cambiare la Giustizia e il nostro straordinario Paese – ha detto Salvini in un video pubblicato sui suoi social, mostrando la propria tessera elettorale – politici, giudici, giornalisti di sinistra stanno cercando in tutti i modi di nascondere questo diritto, questi referendum". Poi ha insistito: "Siate voi a sconfiggere questo muro di silenzio, questo furto di democrazia. Chi vota sceglie, chi non vota si arrende".

"Ho votato cinque sì al mio seggio di Milano e invito tutti a fare lo stesso – ha scritto invece Berlusconi sul suo profilo Facebook, pubblicando anche un video che lo mostra prima votare e poi seduto ai tavolini di un bar – Questi referendum sulla giustizia sono stati boicottati con il voto in un giorno solo, con il silenzio assoluto di molti media". E ha concluso, ancora, accusando: "Forse c’è una volontà precisa di mantenere le cose come stanno".

E proprio a margine del voto al seggio di Milano, Berlusconi ha attaccato: "Questi arresti di candidati un giorno o due prima delle elezioni, potevano anche aspettare due giorni dopo. Questa è sempre la storia della giustizia politicizzata che non è morta". Il leader di Forza Italia si riferiva, ovviamente, agli arresti scattati nei giorni scorsi per presunto voto di scambio in Sicilia. Già nei giorni scorsi da parte di Ignazio La Russa erano arrivate lo stesso tipo di riflessioni sulla magistratura. Poi Berlusconi ha concluso: "Potevamo fare un passo avanti con questi referendum".

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