Berlusconi e quelle ville in vendita ad Antigua. Ora vengono fuori gli spot promozionali
Che Silvio Berlusconi voglia disfarsi delle sue proprietà ad Antigua non è certo una novità. Ci sta provando dal 2010, quando, con l'aiuto Mediolanum Comunicazione, una delle società guidate dal fidatissimo Ennio Doris, realizzò un video di quaranta minuti nel quale l’attore Fabio Bonini, star televisiva di soap opera come Vivere, illustrava le bellezze del paradiso naturale dell'isola caraibica. Non se fece niente, in quanto oltre a paradiso naturale, Antigua è anche un paradisco fiscale. Se ne accorse Report che nell'ottobre dello stesso anno realizzò un'inchiesta sull’investimento di 22 milioni di euro dal conto personale dell'ex premier alla Arner Bank svizzera e poi ad Antigua. Un problema di "trasparenza" (l'isola è uno dei 38 Paesi inclusi dall’Ocse nella "lista grigia" degli Stati che non rispettano gli standard fiscali internazionali), che mandò a monte il progetto di vendita del Cavaliere.
Il caso delle ville ad Antigua
Il Fatto Quotidiano è riuscito a mettere le mani su quel video promozionale, nel quale vengono illustrare le qualità della “baia del presidente”. Le ville sono state progettate dall’architetto Gianni Gamondi. I lavori eseguiti dalla Flat Point Ltd. Pare che Silvio abbia chiesto 60 milioni di euro per le sue due ville e 150 milioni per il terreno del comprensorio, numeri che hanno praticamente messo in fuga i possibili compratori. Tuttavia, come fa notare lo stesso giornale di Padellaro e Travaglio, nel filmato non si fa alcun rimando all’estrema povertà del luogo, né al fatto che il primo ministro Baldwin Spencer viene coinvolto in Expo 2015 dall’allora sindaco di Milano, Letizia Moratti, che attraverso il Comune invia dei fondi ad Antigua per illuminare una parte della strada principale. Quella che porta alle ville di Berlusconi.
C'è da dire che quei trasferimenti sospetti di danaro dall'Arner Bank verso Antigua furono scoperti in maniera casuale: attraverso l’indagine per associazione a delinquere e appropriazione indebita a Dennis Verdini e Marcello Dell’Utri legati a finanziamenti e prestiti milionari concessi senza garanzie dal Credito cooperativo fiorentino. 16 di quei 22 milioni furono trasferiti dal conto personale di Silvio Berlusconi, un milione andò all'architetto Gamondi, ma sugli altri 4 ancora non si sa nulla.