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Berlusconi e la fiera della solidarietà: dopo Lassini ora tocca a Scilipoti

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nella prefazione del libro “Perche’ Berlusconi-Scilipoti re dei peones”, ha difeso Scilipoti contro cui, a suo dire, si sarebbe scatenata la macchina del fango.
A cura di Alfonso Biondi
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Iniziativa Responsabile

Dispensa solidarietà il nostro Presidente del Consiglio. Dopo aver espresso la sua vicinanza a Roberto Lassini, discusso autore dei manifesti "Via le Br dalle procure", il Cavaliere è giunto in soccorso del povero Scilipoti di Iniziativa Responsabile. Questa volta le sue parole sono state indelebilmente impresse nella prefazione del libro "Perche' Berlusconi-Scilipoti re dei peones", scritto dal deputato dei Responsabili. Una penna, quella del capo del Governo, colma di pathos e di elogi per chi, di fatto, permette al suo governo di andare ancora avanti. Berlusconi scrive che:

Questo libro è un sasso gettato nello stagno dell'ipocrisia politica, oggi alimentata da quell'egemonia culturale della sinistra che non cambia mai i suoi metodi e si culla nell'illusione di una sua pretesa superiorità etica.

Ma oltre a questa presentazione, forse un po' troppo in "stile marketing", il Presidente del Consiglio entra nel merito della vicenda che riguarda Domenico Scilipoti: contro di lui, a dire di Berlusconi, è "stata scatenata la collaudatissima macchina del fango" da parte dei "professionisti della disinformazione al servizio di una sola fazione politica". Una macchina del fango che "produce pericolose liste di prescrizione ed alimenta ogni giorno un perenne clima di tensione politica nel rispetto del falso".

Insomma il Presidente del Consiglio prende sotto la sua ala protettiva il fondatore di Iniziativa Responsabile, anche perché sa che senza il benestare del gruppo il suo governo andrebbe a casa oggi stesso. E quando i Responsabili chiedono bisogna sganciare quello che vogliono.

Un po' quello che è successo con il responsabile Saverio Romano che è stato investito della carica di Ministro dell'Agricoltura, nonostante fosse indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Napolitano espresse le sue riserve sulla nomina, ma, di fatto, al momento nessuno osa toccare quella poltrona.

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