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Berlusconi e il Porta a Porta bis

L’ex premier concede il bis da Vespa dopo qualche settimana. Ha argomentato di riduzione della spesa pubblica e della pressione fiscale. Non ha potuto esimersi dai temi nei quali è più appassionato: magistratura e impotenza governativa.
A cura di Andrea Parrella
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Silvio Berlusconi ospite alla trasmisione porta a porta

Berlusconi ha partecipato a Porta a Porta, per la seconda volta in circa venti giorni. E' stata la prima puntata di una serie di tre che vedrà domani ospite Pierluigi Bersani e poi, Mario Monti. L'ex premier ha sfoggiato il meglio del suo repertorio, inserendo nella sua serie di proposte anche alcune novità degne di attenzione mediatica. Il debutto di trasmissione è stato interamente dedicato al tema della riduzione della pressione fiscale e della spesa pubblica. Ecco qui cosa ha detto:

Ha poi proseguito sulla questione delle autorizzazioni per l'apertura di un'attività, o di qualunque altra tipologia. Vespa propone, ad esempio, una deadline di scadenza per le conferenze di servizio. Berlusconi rilancia proponendo che le autorizzazione stesse vengano soppresse, a favore di controlli in una fase successiva all'apertura.

Passaggio fondamentale, indice di un linguaggio che siamo stati già abituati a conoscere in passato, è quello sullo stimolo agli italiani a non avvilirsi, a fugare l'ansia e non avere timore nei confronti del futuro. Dunque di spendere, poiché è l'unica maniera per evitare una depressione ancor più profonda di quella nella quale ci troviamo. Va detto che, a parte alcuni siparietti di tra lui e il conduttore, ai limiti della compiacenza, la prima parte di trasmissione ha tentato di indirizzare l'argomentazione su temi pratici e lo stesso Berlusconi, servendosi dei proclami cui è abituato durante la campagna elettorale, ha messo in evidenza problematiche economiche sostanziali. Ha anche preso una posizione definitiva nel merito della proposta leghista di trattenere il 75% della tassazione delle regioni del nord per favorire la liquidità. E' possibile, mostra Berlusconi con uno schema, e la Lombardia è tra le poche regioni che non raggiunge la quota del 75% stesso. Cusenza, direttore de Il Messaggero, gli aveva chiesto:

Vespa lo colpisce ai fianchi, quando può prova ad arginarlo nel suo fare prolisso ed adotta la tattica della sintesi riducendo all'osso i fondamentali di dietrologia che caratterizzano la campagna elettorale di Silvio Berlusconi e la compagine del Pdl. Ad un certo punto, dopo una ripetizione a memoria di Vespa, Berlusconi si alza  va a dargli la mano, per la sua precisione.

Il corpo centrale della puntata è in netta controtendenza con quello iniziale, ovvero il ritorno della tiritera sull'impotenza del capo del governo, la sua impossibilità a prendere decisioni durante la sua esperienza (nonostante una maggioranza schiacciante), un riesumato contratto con gli italiani, che lo vedrebbe parte di un governo che ha rispettato tutti i punti proposti nell'accordo, sino ad un'intervista ad Allegri (per mai dimenticare il fattore Milan) al quale viene chiesto:

Ma l'università di Pisa lo sbugiarda immediatamente, inviando a Porta a Porta una smentita fulminea, dopo la pubblicità:

La parte finale della puntata è dedicata ad alcuni punti meramente politici. Si parla di Casini, del quale Berlusconi evoca il ricordo di una cena, proprio in casa Vespa, di qualche mese fa, nella quale il leader Udc disse:"Se ti tiri indietro, torno tra i moderati". Per poi passare a Bersani. Il leader Pdl ritiene davvero complicata la realizzazione di un'ipotesi di avvicinamento a Bersani. Ma non chiude totalmente:

La chiusura, infine, è dedicata alle formazioni del Pdl, confrontate alla campagna acquisti di valore nella quale si stanno prodigando i competitori. Berlusconi afferma che anche il suo partito ha pronto un progetto con candidature di personaggi che mai sono entrati in parlamento, con un filtro di regole molto ferree. La Vezzali, che qualche anno fa si espresse in una dichiarazione di devozione all'allora premier, è simbolo di questo immobilismo sostanziale della compagine berlusconiana. Va, chiaramente in onda quella scena, con la frase imbarazzante pronunciata dalla campionessa olimpica.

Si chiude così la sessione di riscaldamento per quello che sarà l'evento più rilevante di questa campagna elettorale: l'ospitata di Berlusconi da Santoro, a Servizio Pubblico, domani sera.

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