Berlusconi, dopo il tracollo elettorale arriva un’altra mazzata: Indagato per le interviste tv
Il premier Silvio Berlusconi è in questo momento in Romania per un vertice intergovernativo. E possiamo immaginare con quale stato d'animo. I dati elettorali che arrivano dai vari comuni italiani sono impietosi per il premier. Persa la roccaforte milanese, dove il nuovo sindaco è Giuliano Pisapia; sconfitta anche a Napoli, nonostante una campagna elettorale nella quale il Cavaliere si era prodigato apertamente. E ancora Cagliari, Trieste, Novara, Grosseto, Mantova, Gallarate, Rimini e, incredibilmente, anche la sua Arcore. Il centrodestra è uscito con le ossa rotta da queste amministrative. E le note dolenti per Berlusconi non si fermano a meri dati elettorali.
Il presidente del Consiglio è stato, infatti, indagato dalla procura di Roma per abuso d'ufficio per le interviste concesse ai tg lo scorso 20 maggio. Nel registro degli indagati sono stati iscritti anche i nomi di Augusto Minzolini, direttore del Tg1, e Mario De Scalzi, direttore di Tg2. L'indagine è stata avviata sulla base di una denuncia presentata dai Radicali che avevano sottolineato come "gli interventi di Berlusconi nei Tg fossero, per temi trattati, scenografia con tanto di simbolo elettorale alle spalle e montaggio del registrato, dei veri e propri spot elettorali assolutamente vietati nei notiziari". L'invasione tv di Berlusconi era già costata a cara ai tg, sanzionati dall'Agcom con multe dal valore totale di 800 mila euro (la multa maggiore è stata inflitta a Tg1 e Tg4 per 258.230 euro).
i Radicali avevano sollecitato anche "il sequestro di videocassette o dei file originali dei messaggi trasmessi dai notiziari". Richiesta negata dal procuratore capo Giovanni Ferrara d'intesa con l'aggiunto Alberto Caperna. Il fascicolo non sarà consegnato al tribunale dei ministri perché il premier è indagato come leader del Pdl e non come presidente del Consiglio.
Per ciò che concerne l'ipotesi di reato a carico dei direttori di Tg4, Tg5 e Studio Aperto, sarà la procura di Milano a prendere una decisione in merito, come già noto in base agli atti presentati dai Radicali.