Berlusconi dopo il Milleproroghe: Ruby? Telefonata doverosa
Dopo il voto di fiducia sul decreto Milleproroghe, Silvio Berlusconi si è sfogato con alcune deputate, spiegando la "sua versione dei fatti" in merito al Caso Ruby e alla sua famosa telefonata alla Questura di Milano, che lo porterà ad affrontare i giudici nel processo del 6 Aprile, in cui risulta indagato per prostituzione minorile e concussione. "Ero in buonafede!" ha detto il presidente del Consiglio e ha aggiunto: "Non ho commesso alcun reato e per questo non mi pento. Sarei venuto meno ai miei doveri, se non avessi chiamato quella sera in questura a Milano".
Il premier ha in seguito tenuto una riunione con le parlamentari del Pdl, a cui hanno preso parte Maria Grazia Siliquini, Paola Pelino, Elvira Savino, Michaela Biancofiore, Barbara Saltamartini e Annagrazia Calabria. Nel corso di questo incontro, che precede la Conferenza sull'occupazione femminile che avrà luogo tra qualche giorno, Berlusconi ha rilasciato interessanti commenti sui temi caldi che stanno scuotendo negli ultimi mesi la situazione politica italiana. Il premier ha innanzitutto espresso i suoi malumori nei confronti della giustizia italiana, ribadendo l'esigenza di attuare al più presto una riforma sul sistema giudiziario italiano e ha poi parlato delle sue difficoltà nel portare avanti il programma della maggioranza, a causa delle sue continue divergenze con il presidente della Camera Gianfranco Fini, accusato dal premier di non essere imparziale. "Bisogna reagire, spiegare alla gente quello che facciamo, io sono stanco che non si parli del nostro lavoro. Qui alla Camera ci viene impedito di portare avanti i provvedimenti" ha detto con forza Berlusconi puntando il dito contro il leader di Futuro e Libertà, accusato di non essere imparziale. Ma le critiche del presidente del Consiglio si riversano anche contro la Consulta, perché colpevole di bocciare le leggi della maggioranza di governo.
Inoltre, Berlusconi si è complimentato con le esponenti del Pdl presenti alla riunione per il loro lavoro svolto egregiamente alla Camera, ed in particolare ha espresso la sua soddisfazione per come hanno portato avanti il provvedimento relativo alle quote rosa, esortando le deputate a presentarlo al più presto all'esame del Senato. Infine il premier ha elogiato la loro ottima capacità dialettica con la quale in diverse trasmissioni televisive in cui è presa di mira la sua immagine.