Berlusconi dice sì al Reddito di cittadinanza: “Giusto, aiuta i poveri”
Silvio Berlusconi approva il Reddito di cittadinanza, misura che è stata rifinanziata dalla manovra. Secondo l'ex premier è stata una mossa giusta mantenerlo. In un'intervista rilasciata al direttore del Tempo Franco Bechis il leader di Forza Italia ha detto che "gli importi che sono finiti a dei furbi che non ne avevano diritto, sono davvero poca cosa rispetto alle situazioni di povertà che il reddito è andato finalmente a contrastare".
In passato però non aveva risparmiato aspre critiche alla misura, e al M5s, la forza politica che l'aveva ideata e spinta. Non più tardi di 3 anni fa, a ottobre 2018, a chi gli chiedeva cosa pensasse del sussidio Berlusconi rispondeva così: "È una barzelletta, una bufala, è una presa in giro per gli italiani". E ancora: "Il reddito di cittadinanza non è solo una proposta priva di coperture, è una proposta radicalmente sbagliata perché deresponsabilizza i cittadini. Compito dello Stato è orientare le persone che sono ai margini del processo produttivo a tornare a farne parte, non mantenerle in una condizione di mera sopravvivenza assistita". Oggi l'inaspettata marcia indietro. Il Cavaliere sembra dunque approvare le modifiche che sono state apportate in manovra, a partire dalla stretta sui controlli, e dagli incentivi per i beneficiari dell'assegno affinché accettino un'offerta di lavoro. E sembra giudicare un'inezia le frodi emerse dai controlli della Guardia di finanza e carabinieri, che hanno scovato truffe, del valore di 174 milioni in più di due anni.
Allo stesso modo considera un buon compromesso l'accordo raggiunto sulle pensioni, per superare Quota 100, misura difesa dalla Lega: "La legge Fornero si è rivelata una risposta sbagliata a problemi reali. Ma ritengo che la posizione trovata risponda a criteri di buonsenso".
Complessivamente il suo giudizio sul governo Draghi, di cui fa parte anche Forza Italia è molto positivo: "Questo è un Governo di emergenza che abbiamo proposto noi per primi, con due obbiettivi da realizzare contrastare la pandemia con una campagna vaccinale capillare e rimettere in moto l'economia usando al meglio le risorse del Pnrr".
Per quanto riguarda invece l'ipotesi di Draghi Presidente della Repubblica, ha aggiunto: "Come non mi stanco di ripetere, qualunque domanda su questo tema è prematura e rispondervi sarebbe irrispettoso, sia verso il Presidente della Repubblica in carica che verso il lavoro dello stesso Draghi". Ma non è un mistero che nelle mire di Berlusconi ci sia proprio il Quirinale. L'apertura al Reddito di cittadinanza potrebbe quindi rientrare nei suoi piani: per ottenere un largo consenso per la sua candidatura al Colle è necessario smussare gli angoli e tendere una mano anche a uno storico avversario come il M5s. Ed è forse da leggere sotto quest'ottica il commento su Enrico Letta e Giuseppe Conte, leader delle due formazioni politiche alternative al centrodestra. Per loro Berlusconi nutre sul piano personale "stima e rispetto, sul piano politico naturalmente ci sono distanze rilevanti".