Berlusconi propone Gallittelli come premier, Salvini lo stoppa: “Non ne abbiamo parlato”
Berlusconi in prima serata intervistato da Fabio Fazio, a "Che tempo che fa" parla subito della sua infanzia:"Da bambino volevo fare il bambino, non sapevo cosa avrei voluto fare da grande. Ho dovuto affrontare la guerra e la mancanza di mio padre che era esiliato in Svizzera. Mangiavamo polenta la sera, non furono tempi facili. Poi mio padre un giorno finalmente tornò: fu uno dei momenti più felici della mia vita".
Se non fosse candidabile, se non dovesse arrivare in tempo per il voto di marzo la risposta della Corte di Strasburgo, Berlusconi ha indicato come possibile candidato premier il generale dei Carabinieri Leonardo Gallitelli "È qualcuno che non viene dalla politica, qualcuno che possa essere visto come una garanzia come premier" – spiega – "Deve essere una persona molto capace, qualcuno che abbia fatto cose di successo".
Salvini stoppa Gallitelli: ‘Questa mai sentita'
L'ipotesi della candidatura di Gallitelli è stata parzialmente bocciata dal leader della Lega Matteo Salvini, che nel corso della trasmissione 24Mattino su Radio 24 ha detto: "Questa non l'avevo mai sentita ad una riunione", ammette il segretario del Carroccio. Salvini spiega anche che per il momento è inutile parlare dei ministri "perché è l'ultima delle cose che gli italiani sono interessati ad ascoltare". Il leader leghista aggiunge, riguardo alla possibilità di un patto da firmare dal notaio: "Chiederò un impegno concreto, firmato, sottoscritto ad onore anche sul programma. Penso che vinceremo come centrodestra, anche con questa legge elettorale. Poi, però, non voglio cominciare a litigare il giorno dopo come accadde in passato".
Berlusconi, l'alleanza col centrodestra e il vincolo di mandato
Fazio gli chiede se il suo ritorno in campo in politica si tratti di una sorta di ritorno al passato o se invece ci sia qualche novità. Gli chiede insomma se si possa parlare di "futuro". Il Cavaliere risponde con fermezza che questo è il "presente, un presente molto operoso" e poi c'è "un passato in cui ho realizzato molte cose difficili". Ma ha spiegato che il programma è un work in progress: "Ha avuto una prima approvazione da Lega e Fdi, un programma realizzato dopo aver incontrato quella categoria di italiani disgustati, che hanno deciso di non andare a votare. Credo che abbiamo la possibilità di chiamare molti degli italiani che oggi pensano di dedicarsi all'astensione, contro il pericoloso gravissimo del M5S". E spiega che la sua intenzione è quella di introdurre il vincolo di mandato per i parlamentari.
E poi arriva l'affondo ai suoi avversari principali: "L'87% dei parlamentari del M5S non ha mai lavorato, obbediscono tutti a un vecchio comico, non decidono nulla in autonomia, non hanno nessuna competenza, nessuna preparazione. Luigi Di Maio è solo una bella meteorina".
Fazio gli chiede poi se si aspettava "l'endorsement" di Eugenio Scalfari, che aveva dichiarato che tra lui e Di Maio avrebbe votato per Berlusconi. Il Cavaliere risponde con una battuta: "Me l'aspettavo perché la vecchiaia rende più saggi". E poi parla dell'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali che è stata destinata ad Amsterdam in seguito al sorteggio: "Abbiamo perso, perché non abbiamo peso in Europa, non eravamo là dove si decideva". Sottolinea infine che non c'è nessuna alleanza in vista con la sinistra. Ma ricorda che ci sono ancora quattro mesi per guadagnare consensi: "Siamo già al 38%" – sostiene il leader di Forza Italia – "Secondo gli ultimi sondaggi, nel 2013 quando ritornai in campo nel giro di 23 giorni di campagna elettorale aggiunsi 10 punti, ora abbiamo avanti 4 mesi per crescere".
In chiusura Fazio gli chiede le ragioni della sua opposizione allo ius soli: "Intanto perché i trafficanti di uomini avrebbero un argomento per dire che in Italia è più facile conquistare la cittadinanza"– spiega il leader di Forza Italia –"Alcuni di loro odiano i cristiani, gli ebrei, lo Stato italiano, non si può dare loro la cittadinanza italiana solo perché hanno frequentato una scuola. Non basta il fatto di aver frequentato una scuola italiana per avere diritto automatico alla cittadinanza".