Berlusconi contro Renzi: “Per De Luca modifica la Legge Severino, per me no”
Legge Severino, patto del Nazareno, leader della coalizione di centrodestra ed eventuali confronti in televisione: è di quanto ha parlato questa mattina a Radio Anch’io, a pochi giorni dalle elezioni regionali 2015, l’ex premier Silvio Berlusconi. “Renzi può modificare la Legge Severino per De Luca ma non lo ha fatto per me”, ha detto il Cavaliere facendo riferimento alla vicenda del candidato del centrosinistra alla regione Campania, Vincenzo De Luca. “Io chiedevo – ha aggiunto – una cosa semplice, cioè di aggiungere una norma che dice che la presente legge si applica a fatti successivi alla sua entrata in vigore. Cosa addirittura pleonastica ma che è stata dimenticata e la legge Severino con me è stata applicata retroattivamente. Così sono riusciti a farmi decadere dal Senato e rendermi incandidabile per sei anni. Tuttavia sto aspettando la Corte dei diritti di Strasburgo e spero che la sentenza verrà ribaltata”.
Il confronto tv con Renzi – Quanto all'ipotesi di un confronto televisivo con il premier Matteo Renzi, Berlusconi ha detto di non aver fatto saltare alcun faccia a faccia: “A me – ha spiegato l’ex premier – è stata proposta una intervista, poi è venuto fuori che anche Renzi sarebbe stato presente alla trasmissione ‘Virus'. Io non credo che i confronti possano farsi prima di elezioni regionali senza che ci sia un minimo di preparazione, di regole prestabilite per un confronto alla pari”. Poi Berlusconi ha spiegato che “ci sarà modo di incontrare Renzi” e che non ha timore, anzi gli piacerebbe poterlo fare: “Ma in un momento così importante servono regole precise”.
Il futuro del centrodestra – Parlando del premier Berlusconi è tornato anche sul patto del Nazareno e ha ricordato l’elezione del Presidente della Repubblica: “Quando si è trattato di scegliere il garante degli italiani, non una cosa di poco conto, Renzi ha fatto da solo”, così Berlusconi ricordando appunto l’elezione di Sergio Mattarella. A Radio Anch’io Berlusconi è tornato a parlare anche del futuro del centrodestra, argomento più volte affrontato in questi ultimi giorni di campagna elettorale: “Non c’è bisogno di essere candidato. Sarò il suggeritore di tutti gli italiani di un progetto per unire i moderati”, ha detto il Cavaliere spiegando che “il leader salterà fuori”.