Berlusconi: “Contro di me uso criminale dello spread, inchiesta anche su Napolitano”
Silvio Berlusconi continua il suo tour elettorale tra interviste e apparizioni tv. Oggi in una lunga intervista a Radio Capital il Cavaliere è ritornato a parlare della proposta di una commissione d’inchiesta che dovrà stabilire se ci fu un vero e proprio complotto contro di lui e a favore del governo Monti. Berlusconi ritiene infatti che la commissione non dovrà solo valutare il ruolo del Premier, ma anche quello del Presidente Napolitano che si spese molto a favore di Monti. Per Berlusconi ci fu un attacco diretto al suo governo da parte di diverse personalità con una serie di azioni mirate, a cominciare dal “tradimento di Fini”. Ciò che appare chiaro al Cavaliere è che per abbattere il suo governo ci fu “un uso criminale dello spread” che fino ad allora non aveva avuto alcun perso su suo operato. Berlusconi dichiara di non essere antieuropeista, anzi ritiene che c’è bisogno di un Europa più forte, ma non può accettare che l’Europa debba essere sottomessa ai diktat di alcune persone, come la Merkel. “La banca centrale europea deve essere disposta a stampare euro in caso di difficoltà dei Paesi e garantire i debiti pubblici” secondo il cavaliere, altrimenti l’Italia, come altri Paesi , “sarà costretta a uscire dall’euro e ritornare alla moneta nazionale”.
Nell’intervista si parla anche della magistratura e della Chiesa. L’Europa, secondo il cavaliere, vuole Monti perché è più comodo di un Premier come Berlusconi che, al contrario di quanto è stato raccontato, “non è stato mai irriso, ma temuto” perché era l’unico in Europa capace di opporsi, in quanto il “maggior esperto di economia” nei vertici europei. Per Berlusconi inoltre l’Agenda Monti non potrebbe mai essere accettata dal Pdl, che ha un programma del tutto opposto a quello di Monti che invece prevede misure simili a quelle che hanno portato il Paese alla recessione durante l’ultimo anno. Berlusconi infine questa volta si sbilancia anche sulla Chiesa dicendosi non contento per la posizione assunta dal Vaticano e rivendicando i suoi “interventi sui temi etici che hanno ricevuto molti elogi”. Berlusconi è convinto che la chiesa faccia fatica a sostenerlo solo a causa “delle enormi operazioni di diffamazioni portate avanti dalla magistratura milanese”definita “un cancro e un'anomalia” nella democrazia italiana. Il Cavaliere infatti giudica l’accusa con cui è stato condannato nel processo Mediaset “totalmente infondata, con una sentenza preparata molti mesi prima” e ritiene che Ingroia sia un esempio di magistratura fortemente politicizzata e di estrema sinistra.