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Berlusconi cancella la manifestazione anti-magistrati a Milano, il Pdl si divide

Primi mal di pancia al Governo, i ministri Pisanu e La Russa negano il proprio sostegno alla manifestazione indetta per il 13 febbraio ed anche Daniela Santanché se ne tira fuori. Corteo annullato per il rischio di fare brutta figura e di portare in strada meno persone di Santoro.
A cura di Alessio Viscardi
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Cominciano a farsi largo nel Popolo delle Libertà le prime voci critiche e primi distinguo dagli attacchi quotidiani alla magistratura lanciati dal presidente Silvio Berlusconi, indagato per concussione e prostituzione minorile a seguito del caso Ruby e dello scandalo dei festini a base di sesso chiamati “bunga bunga”. Il primo a prendere le distanze è il ministro Pisanu, che ha seccamente bocciato l'idea di una manifestazione contro i magistrati da tenersi a Milano, a cui è seguito anche La Russa. Così Silvio Berlusconi annulla la marcia prevista per il 13 febbraio che doveva rappresentare la stanchezza del popolo contro lo strapotere e la prepotenza dei magistrati italiani.

Sono chiare le parole di Pisanu, che in un'intervista al Corsera dice: “Il Cavaliere chiarisca davanti ai giudici (…) Su Fini e la casa di Montecarlo solo forzature”. Il ministro fa sapere decisamente che non condividerebbe alcuna manifestazione del Pdl contro la magistratura. Persino Daniela Santanché si è tirata indietro dalla manifestazione fortemente voluta da Silvio Berlusconi: “Il 13 febbraio non ci sarà nessuna manifestazione di piazza del Pdl”, sancisce la Santanché. Viene meno anche il sostegno de Il Foglio, il quotidiano diretto da Giuliano Ferrara, che oggi parla di un incontro convocato martedì dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con Renato Schifani e Gianfranco Fini per trovare una soluzione alle problematiche sollevate dalle vicende giudiziarie del Premier. I diretti interessati smentiscono che ci sarà questo incontro.

Sembrerebbe che una parte del Pdl sia sensibile ai richiami istituzionali lanciati dal Presidente Napolitano ed ai richiami provenienti dall'Anm, che all'apertura dell'anno giudiziario ha espresso:

“molta preoccupazione per manifestazioni che sono contro i giudici (…) Gli attacchi ai magistrati sono contro la giustizia e la Costituzione. Sono contro la giustizia gli insulti, le offese, le campagne di denigrazione di singoli giudici, le minacce di punizione, gli annunci di riforme dichiaratamente concepite come strumenti di ritorsione verso una magistratura ritenuta colpevole solo perché si ostina ad adempiere al proprio dovere di accertare la commissione dei reati e di applicare la legge imparzialmente e in maniera uguale nei confronti di tutti i cittadini”.

Anche la contro-manifestazone indetta da Michele Santoro, Marco Travaglio e Barbara Spinelli, in difesa dei magistrati milanesi coordinati da Ilda Boccassini che indagano sullo scandalo bunga bunga ha avuto un peso rilevante nell'annullamento della marcia. Rischi di scontri di piazza, ma anche di fare brutte figure qualora i manifestanti a favore dei Pm fossero stati più di quelli contrari, hanno portato a fare tabula rasa di un'idea che stava seminando scompiglio all'interno delle stesse fila del Pdl.

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