Berlusconi : “Bersani è un insolente irresponsabile”
Immediata la risposta di Silvio Berlusconi a Pier Luigi Bersani, dopo che quest'ultimo ha rifiutato il piano bipartisan per rilanciare l'economia del Paese proposto, attraverso una lettera inviata al Corriere della Sera, dal Presidente del Consiglio. Bersani infatti ha dichiarato che il Premier, (dopo lo scandalo Ruby), dovrebbe togliere dall'imbarazzo il paese, invitando Berlusconi a fare un passo indietro.
"Prendo atto delle risposte propagandistiche e degli atteggiamenti irresponsabili e insolenti di una parte delle opposizioni di fronte all'unica proposta seria in campo per rilanciare l'economia e la società italiana e per curare nel solo modo possibile, e cioè con un grande piano nazionale per la crescita, il debito pubblico. Ma il Governo e la maggioranza faranno comunque la loro parte nel Parlamento e nel Paese con il rigore istituzionale necessario e auspicato da tutti, a partire dal Presidente della Repubblica".
Ha affermato in una Silvio Berlusconi che è poi tornato a parlare dell'imposta patrimoniale attacando l'opposizione: "Il partito dell'imposta patrimoniale e dell'ipoteca pubblica sul patrimonio immobiliare, che si organizza con ogni evidenza per un nuovo esproprio di ricchezza a vantaggio della casta statalista e centralizzatrice, non deve prevalere. Questo partito riceverà un primo, decisivo colpo con il varo dei decreti sul federalismo fiscale".
"Il Governo ha sbarcato l'ultimo nucleo organizzato di politicanti incapaci di vedere oltre la frontiera della Prima repubblica, e ora ha la forza per realizzare il suo programma proponendo un confronto parlamentare serio sulle questioni di vero interesse nazionale che riguardano i cittadini, le imprese, i giovani e i lavoratori. Chi si assumesse la responsabilità di sabotare con atteggiamenti ostruzionistici questo che è il programma votato dalla maggioranza degli italiani ne renderà conto agli elettori, giudici sovrani esclusivi della politica nazionale".
Infine Berlusconi ha dichiarato che entro la fine del mese di febbraio il governo riunirà gli Stati Generali dell'Economia e presenterà il suo rapporto per la crescita, con l'obiettivo di raggiungere entro cinque anni livelli di incremento del Prodotto interno lordo del 3-4% sottolineando che: "Senza una straordinaria frustata al cavallo, senza una irresistibile spinta di libertà e di autonomia a quella che resta una grande economia mondiale, senza uno stretto collegamento in Europa con l'economia tedesca e con quella francese, non c'è cura possibile per il debito pubblico".