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Berlusconi avvisa Salvini e Meloni: “Fi è il cuore del centrodestra, il perno della coalizione”

Silvio Berlusconi chiude all’idea costruire un centro autonomo, lanciata da Coraggio Italia: “Saremo il cuore di un centrodestra che si dovrà presentare alle prossime elezioni profondamente rinnovato”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi blocca il sogno di un polo centrista autonomo, idea lanciata dal governatore della Liguria e fondatore di Cambiamo Giovanni Toti, che aveva auspicato lunedì di discutere di un nuovo progetto politico proprio con gli azzurri e con Italia Viva, dopo la frattura provocata dalla partita per il Quirinale.

La coalizione di centrodestra nei giorni scorsi non si è mossa in modo compatto: da una parte Salvini e Berlusconi hanno appoggiato la rielezione di Sergio Mattarella, dall'altra Giorgia Meloni si è schierata apertamente contro, puntando il dito contro gli alleati, che non sono riusciti a proporre e sostenere fino alla fine un candidato di centrodestra, preferendo preservare l'equilibrio del governo. Dopo l'elezione del Presidente della Repubblica Matteo Salvini ha cercato di ricomporre la rottura, lanciando l'idea di un Partito repubblicano in stile Usa.

"Oggi siamo pronti per la nuova sfida dentro al centrodestra, per affrontare al meglio i prossimi appuntamenti elettorali: saremo il cuore di un centrodestra che si dovrà presentare alle prossime elezioni profondamente rinnovato", ha scritto il Berlusconi, che dopo 8 giorni di ricovero in ospedale riprende le redini del partito, con una nota diffusa al termine di una riunione con il coordinatore nazionale Antonio Tajani e con i capigruppo Annamaria Bernini e Paolo Barelli.

"Forza Italia – rivendica Berlusconi – è il partito che, con la sua fondazione, ha consentito la nascita del centrodestra. È stato e continuerà ad essere il perno della coalizione che si contrappone alla sinistra. Il centrodestra che abbiamo come orizzonte strategico è saldamente ancorato ai valori del Ppe: europeista, atlantista, garantista, cattolico e liberale. Forza Italia è impegnata, insieme con le altre sigle di centro, per rafforzare l'area centrale di un centrodestra che è ancora oggi per i sondaggi la prima scelta degli italiani, la coalizione che governa la maggior parte delle Regioni e centinaia di Comuni". 

"La lunga e bella dichiarazione di Silvio Berlusconi sul ruolo storico di Forza Italia, perno del centrodestra nazionale, fa chiarezza e pone fine alla favola del nuovo centro politico post-quirinalizio di cui i giornali hanno riempito le loro pagine in questi giorni. Sciocchezze diffuse da chi cerca di strumentalizzare – per il proprio tornaconto – Forza Italia e i suoi meravigliosi parlamentari, rimasti leali", ha commentato il senatore Francesco Giro, con doppia tessera Forza Italia – Lega. "Certamente – aggiunge – resta sul campo del centrodestra la grande stupidaggine di non aver votato unito la presidente Casellati. Ma abbiamo tutto il tempo per chiarire e rilanciare da oggi alle prossime elezioni amministrative di primavera 2022 dove dovremo competere con la sinistra in tanti Comuni italiani".

Alla nota di Berlusconi replica Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia: "I partiti che non hanno il Ppe nel loro orizzonte strategico sono o non sono protagonisti nel centrodestra rinnovato che immagina il presidente Berlusconi? La nota di Forza Italia lascia molto nel vago questo punto. Berlusconi sa, però, che si tratta di uno spartiacque decisivo".

E ancora: "Giusto ricordare che il centrodestra governa in Comuni e Regioni, ma la politica nazionale richiama a un'altra dimensione e ad altre responsabilità. Da un anno il centrodestra è diviso in Italia, con FdI all'opposizione e Forza Italia, Lega, Coraggio Italia in maggioranza. In Europa, Lega e Fratelli d'Italia siedono in gruppi con forze radicali o sovraniste, tutte all'opposizione in Germania, Francia e Spagna, mente i partiti aderenti al Ppe sono alternativi alle forze estreme. Io ritengo che con la migliore buona volontà del presidente Berlusconi il chiarimento politico nel centrodestra presenti nodi più da tagliare che da sciogliere. In Italia, come in Europa, il centrodestra deve avere una sua fisionomia uniforme, riconoscibile e inconfondibile. Le forze di centro, siano esse in Italia o in Germania o in Francia, sono alternative alla sinistra, ma ben distinte e distanti da forze identitarie o sovraniste. Ne va della stessa credibilità e affidabilità delle forze moderate italiane in Europa", conclude Napoli.

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