Berlusconi attacca, Tremonti resiste e invoca l’aiuto della Germania contro la crisi
Berlusconi farebbe volentieri a meno di Tremonti, se solo potesse. L'assenza del ministro dell’Economia alla Camera in occasione del voto sull'arresto del Marco Milanese, suo ex fido collaboratore (gesto "immorale", è stata definito quello di non presentarsi a Montecitorio), è solo l'ultimo capitolo di una guerra fredda che ormai va avanti da mesi e mesi, dividendo la maggioranza e provocando malumori. Tra il premier e il ministro in missione internazionale, ieri, è gelo.
Ma Giulio è sereno. Sa bene che Silvio non può cacciarlo: il suo licenziamento metterebbe ulteriormente a repentaglio la compattezza di un governo che, in realtà, di solido oggi ha ben poco. E poi Napolitano è stato chiaro: "l'esecutivo lavori alle misure per tirarci fuori dalla crisi economica e metta da parte le lotte intestine" .
E Giulio Tremonti, rispetta puntualmente la sua agenda. E a Washington, dov'è in corso il vertice tra i ministri economici del G20 e vertici del Fmi alle prese con l'attuale crisi che investe Eurolandia, il Ministro risponde per le rime a chi lo vuole fuori dalla squadra di governo: “Io sono qui a lavorare per l’interesse del Paese e Silvio che fa? Mi vuole sfiduciare? Se ne ha la forza mi cacci, provino a farlo, se ne sono capaci”. Chissà che non abbia pensato "Da quale pulpito viene la predica!". Berlusconi che, tra un'intercettazione e un processo, è osteggiato in tutta Italia (e non solo) e non si dimette, non si capisce perché dovrebbe lasciare lui.
Poi propone la sua soluzione per preservare la stabilità del sistema bancario e dei mercati finanziari: "Tre anni fa il G20 riuscì a contenere la crisi, adesso tutto dipende dell’Europa e l’Europa dipende dalla Germania, dalla capacità dei tedeschi di superare le loro incertezze e capire che l’euro è un bene per tutti, compresi loro". In altre parole Angela Merkel salvaci tu. Non che Berlino debba farsi carico dei nostri debiti e di quelli che dei gli altri paesi dell'Eurozona, ma piuttosto Tremonti invita la Germania a proporre misure e strumenti per la crescita economica, visto che "la situazione è complicata nel mondo, ed è la ragione dei lavori che ci sono qua nel G20, è complicata in Europa, anzi è l'Europa questa volta che causa la confusione e la preoccupazione".
Per l'Italia, dove il problema economico continua a chiamarsi crescita zero, servono azioni concrete e messaggi chiari. "La crescita economica italiana è lenta e questo preoccupa ma l’Italia si trova in una posizione decisamente diversa da Grecia e Portogallo," fa notare Antonio Borges, responsabile del dipartimento Europa del Fmi. "È necessario eliminare gli ostacoli alla crescita. Il ministro Tremonti ci ha detto che, ora che è stato identificato il cammino del risanamento di bilancio, il focus è sulla crescita. E questo va bene".