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Berlusconi al Quirinale da Napolitano: incontro fissato per le 17

Alle 17:00 di oggi ci sarà un colloquio tra Berlusconi e Giorgio Napolitano. Nel frattempo alcuni sostenitori di Berlusconi stanno manifestando nei pressi del Palazzo di giustizia a Milano.
A cura di Alfonso Biondi
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Napolitano e Berlusconi a colloquio

Se n'era parlato nei giorni scorsi di quest'incontro tra il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Se n'era parlato ma, di fatto, l'incontro non c'era stato, anche a causa dell'atteggiamento abbastanza freddo di Napolitano. Il Presidente della Repubblica, infatti,  era sembrato abbastanza infastidito dagli attacchi di Berlusconi alla magistratura e, più in generale, dal Caso Ruby.

Oggi, però, potrebbe essere arrivato il giorno dell'incontro. Lo si apprende da fonti parlamentari che parlano di un appuntamento tra i due fissato oggi pomeriggio per le 17:00. Berlusconi, quindi, salirà al Colle per interloquire con Napolitano. Su cosa in particolare non possiamo saperlo con certezza. Da qualche analista cominciano anche a trapelare indiscrezioni circa "improbabili" dimissioni di Berlusconi.

Nelle scorse ore, tuttavia, s'era parlato insistentemente di un blitz del Pdl sulle intercettazioni e della volontà di varare alla svelta un decreto legge, volontà poi smentita dal capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. Nelle prossime ore ne sapremo sicuramente di più.

Quello che per ora è certo, però, è che lo scontro istituzionale sta infuriando sempre più e che i cittadini stanno prendendo posizione. Dopo la manifestazione della scorsa settimana ad Arcore in cui il popolo viola chiedeva le dimissioni di Berlusconi, oggi sono scesi in piazza anche i sostenitori del Presidente del Consiglio, che  in questo momento stanno manifestando fuori dal Palazzo di Giustizia a Milano.

I partecipanti sfoggiano striscioni e bandiere con su scritte frasi del tipo: "No alla Repubblica giudiziaria", "Silvio devi resistere, resistere, resistere", "La politica nei seggi elettorali, non nei tribunali". A guidare la protesta dei circa 150 deputati il sottosegretario all'attuazione del programma Daniela Santanchè. La Santanchè ha ribadito, qualora ce ne fosse ancora bisogno, il punto di vista del suo partito: "Io cambierei il nome di questo palazzo, lo chiamerei il palazzo di ingiustizia, dove c’è una minoranza della magistratura militante che vuole sovvertire il voto popolare e far cadere Silvio Berlusconi".

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