Berlusconi a Napoli: meno di 2 settimane per pulire le strade
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è giunto questo pomeriggio nel capoluogo campano per discutere dell'emergenza rifiuti, delle sue 2700 tonnellate in strada e dell'insufficienza delle discariche raggiungibili. Davanti alla sede della Prefettura, dove appunto si è svolta la riunione tra il premier ed i vertici comunali e campani, si sono raccolti anche due cortei: uno presiedeva l'ingresso principale dell'edificio in Piazza Plebiscito, mentre l'altro – più corposo – si trova a quasi 100 metri di distanza a Piazza Trieste e Trento.
Le misure di sicurezza si sono rivelate particolarmente imponenti, sia sulla base di quanto avvenuto in questi giorni in tutta Italia – con scontri tra manifestanti e polizia a Roma, Torino e Milano – sia per la natura contestataria dei due cortei che si sono mossi: da un lato i disoccupati, dall'altro gli studenti, che hanno occupato ieri l'Università "L'Orientale".
Nonostante lo stato di allerta, la riunione si è conclusa senza scontri all'esterno. Berlusconi ha affermato che "Se mi doveste chiedere in quanto tempo arriveremo al normale smaltimento dei rifiuti a Napoli risponderei: in meno di due settimane si può fare".
Riguardo discariche e termovalorizzatori il premier fornisce due indicazioni significative. Ulteriori discariche in Campania, infatti, non verranno aperte, dal momento che potrebbe giungere l'aiuto di Veneto e Piemonte. Berlusconi avverte, tuttavia, di aver ricevuto l'autorizzazione a Gasparri di poter ricorrere all'esercito, ove necessario.
Sui termovalorizzatori Berlusconi si è detto preoccupato per i ritardi nella progettazione degli impianti di Napoli Est e Salerno: "Affiderei alla stessa azienda che ha realizzato il termovalorizzatore di Acerra la costruzione di altri due termovalorizzatori identici".