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Berlusconi a Bruxelles: “Europa necessaria, serve politica estera e difesa comune”

La due giorni di Berlusconi a Bruxelles si è aperta con la presentazione del programma elettorale nella sede del Ppe. Per Fabio Massimo Castaldo (M5S) la visita del Cavaliere è uno “squallido teatrino”, per riabilitarsi in Europa.
A cura di Annalisa Cangemi
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"L'Europa è imprescindibile e speriamo che torni a quella dei padri fondatori, occorre che si rafforzi e che si dia una politica estera e della difesa comune, questo ci farebbe risparmiare miliardi di euro e la farebbe diventare una potenza mondiale per poter contare sul tavolo del grandi nel futuro del mondo". Silvio Berlusconi è arrivato questa mattina a Bruxelles. L'ex premier incontrerà il presidente della Commissione Ue Jean Claude Junker e il presidente del Parlamento Antonio Tajani. Tra gli altri appuntamenti anche un faccia a faccia con Michel Barnier, responsabile dei negoziati sulla Brexit, oltre ad una serie di colloqui con tutto il vertice del partito Popolare Europeo (Ppe). Questa mattina ha presentato il programma elettorale in presenza del segretario del Ppe Antonio Lopez.

Lopez ha accolto con entusiasmo il programma berlusconiano, sottolineando che il Ppe è per il Cavaliere una casa: "Appoggio chiarissimo dal Ppe. Per noi l'Italia è fondamentale, la parte sud della Ue ha bisogno di avere maggior presenza nelle decisioni che si stanno prendendo in Europa" e ciò sarà possibile con "il nuovo e futuro governo", che Lopez giudica "forte", anche grazie "all'influenza di Berlusconi".

Berlusconi dal canto suo ha voluto rassicurare i vertici di Bruxelles, sul fatto che intende rispettare al regola del 3%, sul rapporto deficit/Pil"Tajani ha detto che è una regola che in caso di certe necessità di programma economico può essere superata, ed io concordo con lui e dico che il deficit annuale di ogni stato deve essere adattato alle esigenze di sviluppo del singolo stato. Ma per quanto ci riguarda la politica che intendiamo seguire con la rivoluzione fiscale della Flat tax è rispettare la regola del 3%" – ha detto il Cavaliere – "Prevediamo che ci sia che un aumento del Pil e che si possa ridurre la percentuale del debito pubblico italiano e portarla a quel 125% almeno come era al momento del colpo di stato del 2011, quando fui costretto alle dimissioni". E ha ribadito il suo pieno appoggio ad Angela Merkel, che insieme all'Spd si avvia verso una terza Grande Coalizione: "Dobbiamo guardare con favore a quello che è accaduto ieri in Germania che va verso la sicurezza di avere un governo e questo comporterà anche per la signora Merkel la possibilità di essere ancora autorevole in Europa. Io con la signora Merkel ho sempre avuto degli eccellenti rapporti di stima ed interesse reciproco". E ha aggiunto: "Qualcuno ha cercato di mettere zizzania ma aldilà di questo i nostri rapporti sono stati sempre positivi e la signora Merkel ci sostiene con determinazione nella nostra campagna elettorale". 

Ma per Fabio Massimo Castaldo (M5S), vicepresidente del Parlamento europeo, la visita di Berlusconi è solo un tentativo di riabilitazione, e lancia in una nota un appello a Juncker, invitandolo ad una maggiore imparzialità: "Qualche anno fa Juncker si dichiarava nauseato da Berlusconi, oggi siamo al paradosso: il condannato per frode fiscale compie un giro riabilitativo tra le istituzioni europee e il presidente della Commissione europea si presta a questo squallido teatrino. A Bruxelles il triste passato dell’Italia viene così riciclato come improbabile futuro. Dopo il vergognoso tentativo di endorsement indiretto di Moscovici al Pd, pretendiamo da Juncker e dalla Commissione l’astensione da qualsiasi ingerenza sulla campagna italiana: si occupino piuttosto di temi cruciali come la lotta serrata ai paradisi fiscali. Tema sul quale tanto l’ex premier lussemburghese quanto Berlusconi hanno molto di cui discutere".

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