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Beppe Grillo: “Sono l’unico che con la politica ci ha rimesso e ne sono orgoglioso”

Il capo politico del MoVimento 5 Stelle entra nella polemica sulle dichiarazioni dei redditi, diffuse dai siti istituzionali di Camera e Senato.
A cura di Redazione
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Come vi abbiamo raccontato, nella giornata di ieri il sito del Parlamento ha reso disponibili le dichiarazioni patrimoniali di senatori, deputati, ministri, viceministri e sottosegretari dei governi Renzi e Gentiloni, nonché di tesorieri e dirigenti non parlamentari di associazioni, movimenti o partiti politici. Si tratta di una prassi definita da alcuni provvedimenti legislativi, che intendevano spingere sul fronte della trasparenza e favorire meccanismi di rendicontazione e accountability.

Nelle ore successive alla diffusione dei redditi, si è parlato molto degli imponibili dichiarati dagli esponenti del MoVimento 5 Stelle e molte sono state le polemiche e i botta e risposta, in particolare tra i parlamentari. Particolare attenzione ha destato la dichiarazione patrimoniale di Beppe Grillo, che non è parlamentare e non riceve alcuna rendita dalle casse dello Stato. Il capo politico del MoVimento 5 Stelle nel 2016 ha dichiarato un imponibile di 71.957 euro, in netto calo rispetto al 2015, quando aveva dichiarato 355.247 euro. Lo stesso grillo ha utilizzato i suoi profili social per commentare: “Il mio reddito deriva dal mio lavoro da privato cittadino. Sono l'unico che con la politica ci ha rimesso e ne sono orgoglioso”.

La polemica sui redditi giunge in un momento in cui lo scontro fra maggioranza e M5S sulle proposte di "abolizione dei vitalizi parlamentari" è particolarmente aspro (tra le altre cose, il prossimo martedì ci sarà l?ufficio di Presidenza della Camera, che potrebbe anche esaminare la proposta grillina). Tanto che solo poche ore fa, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio rincarava la dose:

Sapete perché Richetti e il Pd vogliono discutere i loro privilegi assieme a quelli degli altri? Perché sanno che, come accaduto in passato alle nostre proposte, bloccherebbero quella legge con la storiella dei diritti (privilegi) acquisiti e quindi salverebbero la loro pensione privilegiata dando la colpa agli altri. Furbi e ipocriti! Noi invece abbiamo trovato il modo per eliminare il loro privilegio prima ancora che lo percepiscano di modo che non sia mai acquisito: per questo sono così preoccupati.

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