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Elezioni politiche 2022

Beppe Grillo rilancia il diritto di voto ai 16enni: “Dobbiamo ascoltare le nuove generazioni”

Il fondatore del Movimento 5 Stelle torna su una vecchia battaglia: l’estensione del voto ai 16enni. “È arrivato il momento di ascoltare le nuove generazioni – scrive sul suo blog – il mondo appartiene a loro”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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È il momento, secondo Beppe Grillo, di allargare il diritto di voto ai sedicenni. Con un post sul suo blog il fondatore del Movimento 5 Stelle spiega che "il voto a 16 anni esiste già in molti Stati" e "ora è arrivato il momento di ascoltare le nuove generazioni, estendendo il diritto di voto ai sedicenni". Perché "il mondo appartiene a loro". Grillo ricorda che a sedici anni "il matematico e fisico Pascal scrisse il suo famoso teorema", a quattordici "il matematico James Clerk Maxwell scrisse sulle curve ovali e quelle aventi molteplici fuochi". E ancora: "Il matematico francese Évariste Galois scrisse ancora adolescente la teoria di Galois". Poi altri esempio fino ai fondatori di Microsoft: "A 13 anni Bill Gates, Paul Allen e altri compagni delle medie iniziavano a gettare le prime basi per l’impero informatico che avrebbe rivoluzionato il mondo".

Insomma, la tesi di Grillo è chiara: "A 16 anni puoi lavorare, puoi pagare le tasse, ma non puoi votare. Un giovane non può determinare il suo futuro attraverso la scelta del governo nazionale del suo Paese". In questa battaglia, tra l'altro, il primo alleato del fondatore del Movimento 5 Stelle sarebbe l'ex alleato dei grillini: Enrico Letta, che da anni propone questa svolta per includere i più giovani nelle decisioni politiche del Paese.

"Siamo il Paese con la popolazione più anziana d’Europa, dove dal 1946, anno in cui votarono per la prima volta le donne, le regole non sono state mai messe in discussione – scrive ancora Grillo – Un paese dove anche i giovani che possono votare non lo fanno perché non credono più nei politici. Pensate che solo l’1% dei giovani è iscritto a un partito e 1 giovane su 2 andrà a votare".

"Ragazze e ragazzi sospesi, già ampiamente maturi e preparati vengono tenuti fuori dalle scelte politiche – continua – Che mondo li aspetta con le decisioni folli fatte dalle generazioni che li hanno preceduti? Generazioni che probabilmente malediranno in futuro? Se un sedicenne è ‘immaturo' come giudicare maturi o saggi coloro che investono in armi, distruggono l’ambiente, scatenano le guerre, che gli sottraggono il diritto alla pensione e al lavoro? Se un 16enne non può prendere una decisione per il proprio futuro, perché può farlo chi questo futuro non lo vedrà?".

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