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Beppe Grillo: “Quando Renzi ci mette la faccia, i cittadini ci mettono il c…”

Altro duro attacco del capo politico del Movimento 5 Stelle al premier sulla questione Expo: “Va fermato tutto”.
A cura di Redazione
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Solo qualche ora fa il Presidente del Consiglio Matteo Renzi era intervenuto sulla vicenda Expo per tranquillizzare sulla volontà del Governo di continuare a sostenere la manifestazione che si terrà il prossimo anno a Milano. Una conferma che arrivava nel pieno delle inchieste sul giro di "mazzette e favori" smascherato dalla Procura, ma che non è servita a stemperare le polemiche. Anzi, in qualche modo le ha rinfocolate. Così, Beppe Grillo sceglie le pagine del suo blog per lanciare un durissimo attacco al Presidente del Consiglio e per ribadire la proposta politica del Movimento 5 Stelle: "L'Expo è un furto aggravato e continuato, il 90% degli appalti e dei subappalti è già stato assegnato. L'unica cosa da fare è fermarlo."

Una scelta che è determinata dall'analisi della questione e dalle tante incongruenze del percorso "istituzionale" dell'Expo. Ma soprattutto c'è una valutazione del tutto negativa sull'operato del magistrato Cantone, chiamato da Renzi a capo della task foce anticorruzione: "Un signore che ha la responsabilità dell'autorità anticorruzione e che sulla corruzione dell'Expo non ne sapeva nulla. A che pro prende quindi lo stipendio e a cosa serve l'autorità anticorruzione?". Ecco il post di Grillo:

Quando Renzie ci mette la faccia i cittadini ci mettono il culo (e i soldi). Renzie ha detto che sull'Expo lui ci mette la faccia, è arrivato buon ultimo dopo i renziani Fassino e Chiamparino, ottimi conoscitori di Greganti e Quagliotti, che la faccia l'hanno già persa da un pezzo, il culo ce l'hanno messo i piemontesi e i torinesi indebitati come delle lippe. L'Expo è il gioco dei quattro cantoni nel quale il responsabile di una fantomatica task force nominato da Renzie si chiama proprioCantone. Un signore che ha la responsabilità dell'autorità anticorruzione e che sulla corruzione dell'Expo non ne sapeva nulla. A che pro prende quindi lo stipendio e a cosa serve l'autorità anticorruzione? Come cantava Bob Dylan sono domande perse nel vento. Nel gioco dei quattro cantoni, oltre a Cantone, c'è un commissario che si chiama Sala. E' indignato e sorpreso dal comportamento dei suoi collaboratori. E' come se il commissario Maigret durante le sue famose inchieste avesse sempre come collaboratori dei ladri e non se ne accorgesse e gli venisse confermata la fiducia. Quindi nei primi due cantoni ci sono un responsabile dell'anticorruzione che nulla ha visto sulla grande abbuffata di Milano e un commissario che andrebbe commissariato per incapacità o dabbenaggine. Il terzo cantone è pieno di vecchi compagni e di trafficanti di soldi pubblici trasformati in tangenti. Ci sono, tra gli altri, il compagno Q, detto Quagliotti, il compagno G, detto Greganti, che si è fatto la galera pur di non mandare in galera i percettori delle sue tangenti. Un eroe della sinistra, come Mangano è un eroe di Berlusconi e Dell'Utri. Un concentrato di omertà e peste rossa. Nell'ultimo cantone ci sono gli innominabili di cui tutti sanno i nomi: i politici, quelli che la politica non c'entra nulla con i ladri dell'Expo. Si ripete la scena di Craxi che scaricò Mario Chiesa ai tempo di tangentopoli dandogli del mariuolo prima di finire latitante per evitare la galera. Nei cantoni ci sono i controllori che non controllano. Un responsabile anticorruzione distratto che controlla un commissario dispiaciuto è roba da film del commissario Clouseau, ci sono i tangentisti che fanno il lavoro sporco e rubano a man bassa, sempre gli stessi poi, imprendibili anche se invitati alle riunioni di partito e spediti in Parlamento, ci sono i politici che agiscono nell'ombra e che poi si indignano, ma non con i ladri, ma con chi si indigna per le ruberie spiegando che è una vergogna che i ladri finiscano in galera in periodo elettorale e che questo si traduca in un vantaggio nelle urne per chi non ruba. Roba da matti e da pericolosi populisti. Per la par condicio bisognerebbe arrestare qualche cittadino onesto, meglio se iscritto al M5S. In Parlamento da decenni si parla di legge anticorruzione e sul conflitto di interessi. Se ne parla e basta, se no come si potrebbe continuare a rubare? La prossima autorità anticorruzione dovrebbe occuparsi a tempo pieno dei partiti a iniziare dal PD. I suggerimenti glieli darà (gratis) il M5S. E' un lavoro facile, facile. L'Expo è un furto aggravato e continuato, il 90% degli appalti e dei subappalti è già stato assegnato. L'unica cosa da fare è fermarlo.

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