Beppe Grillo: “Napolitano si dimetta, è incollato alle poltrone dal 1953”
La questione, benché non di strettissima attualità, è sempre oggetto di polemiche e battibecchi: al momento dell'accettazione del secondo mandato da Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano aveva chiarito il carattere "eccezionale" di una simile situazione, lasciando intendere che appena il quadro politico si fosse normalizzato sarebbero potute arrivare le sue dimissioni. Negli ultimi mesi sono stati in molti ad ipotizzare che "il momento fosse giunto", ma dal Quirinale non sono mai arrivate conferme in tal senso.
Schierato sul fronte critico rispetto alla legittimità dell'operato del Capo dello Stato è da tempo Beppe Grillo, che dalle pagine del suo blog, ha più volte attaccato Napolitano, reclamandone le dimissioni a gran voce. E oggi, citando un intervento pubblico del Presidente, il capo politico del Movimento 5 Stelle torna a ribadire il suo giudizio: "Napolitano non si sa più se ci è o se ci fa. Oggi si scaglia contro i vecchi assetti del potere, lui che è incollato alla poltrona parlamentare, europarlamentare, governativa dal 1953. Roba da far invidia ad Andropov o Cernienko. Dia l'esempio e si dimetta". Poi un parallelismo: "Per uscire dalla crisi Napolitano andrebbe quotato come "Napolitano bond", rendimento assicurato e pluridecennale. Una sicurezza". Insomma, la polemica tra il capo dello Stato e Beppe Grillo si arricchisce di una nuova puntata (e l'elenco pare destinato ad allungarsi ancora…).