Beppe Grillo: “Il referendum per uscire dall’euro è possibile”
Dopo aver annunciato dal palco del Circo Massimo i due "pilastri" (referendum per l'uscita dall'euro e reddito di cittadinanza) sui quali il Movimento 5 Stelle intende impostare una serrata campagna in Parlamento e nel Paese, Beppe Grillo torna a parlare anche sul suo blog. Lo fa scegliendo di pubblicare una risposta a Matteo Salvini, segretario della Lega Nord che aveva mostrato tutto il suo scetticismo di fronte alla proposta dei cinque stelle, pur condividendone il merito. Per l'europarlamentare del Carroccio, infatti, non è possibile fare un referendum per l'uscita dall'euro, poiché in contrasto con quanto sancito dalla Costituzione. E, in generale, Salvini rilancia: "Chiedo un incontro ufficiale a Grillo per parlare di tasse e immigrazione".
La risposta di Grillo (che rifiuta l'incontro) indica invece anche una road map per l'indizione della consultazione:
Il referendum consultivo per uscire dall'euro si può fare. Per poterlo indire è necessario approvare una legge costituzionale "ad hoc" come già avvenuto nel 1989 quando si richiese agli italiani se volevano dare o meno facoltà costituente all'Unione Europea […] La legge costituzionale per indire il referendum sarà presentata agli italiani sotto forma di legge di iniziativa popolare. Per poterla depositare in Parlamento è necessario raccogliere almeno 50.000 firme in sei mesi. Una volta depositata, presumibilmente a maggio 2015, i portavoce del M5S alla Camera e al Senato si faranno carico di presentarla in Parlamento per la discussione in Aula. Approvata la legge costituzionale ad hoc che indice il referendum, considerando i tempi di passaggio tra le due Camere, a dicembre 2015 gli italiani potranno andare alle urne ed esprimere la loro volontà sull'uscita dall'euro con il referendum consultivo.
A partire da novembre inizieremo a raccogliere le firme per la legge di iniziativa popolare per indire il referendum. Abbiamo bisogno del maggior numero di firme possibile per non lasciar alcun alibi a questi portaordini della Merkel e della BCE capeggiati da Renzie. Gli italiani devono poter decidere se vogliono morire con l'euro in mano oppure vivere e riprendersi la propria sovranità.
Insomma, un referendum consultivo che (ovviamente la tempistica tradisce un eccesso di ottimismo) si potrebbe tenere alla fine del 2015.