video suggerito
video suggerito

Beppe Grillo di nuovo contro i giornalisti: “Gossippari e pennivendoli”

Beppe Grillo torna ad attaccare i giornalisti parlamentari: “Si nascondono ovunque. L’unica difesa è il silenzio, il linguaggio dei segni. I giornalisti non possono infestare Camera e Senato e muoversi a loro piacimento”.
A cura di Redazione
31 CONDIVISIONI
Immagine

Che il rapporto fra Beppe Grillo ed i giornalisti non fosse idilliaco era cosa risaputa da tempo. Un po' meno prevedibile era la possibilità che il capo politico del Movimento 5 Stelle unisse ad un tempo "Il Vangelo secondo Giovanni" ed una canzone di Memo Remigi per costruire un pezzo in cui massacrare l'intera categoria della stampa parlamentare. Così, tra "folle di gossippari pennivendoli" che si nascondono ovunque, la vita del parlamentare a 5 Stelle sembra essere in "perenne stato d'assedio" ai grillini non resta che "tacere" perché il nemico li ascolta.

Ecco dunque il Grillo – pensiero:

"Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del Tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: "Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato" Dal Vangelo secondo Giovanni

Il Parlamento è il luogo più sacro, di una sacralità profana, della Repubblica Italiana, ma è sconsacrato ogni secondo, ogni minuto, frequentato impunemente, spesso senza segni di riconoscimento, da folle di gossipari e pennivendoli dei quotidiani alla ricerca della parola sbagliata, del titolo scandalistico, del sussurro captato dietro a una porta chiusa. Qualche deputato li scambia talvolta per colleghi e parla, parla per ritrovare sul giornale quella che credeva una conversazione privata. Mercanti di parole rubate. Taci, il giornalista ti ascolta! Si nascondono ovunque. L'unica difesa è il silenzio, il linguaggio dei segni. I giornalisti non possono infestare Camera e Senato e muoversi a loro piacimento. Vanno disciplinati in spazi appositi, esterni al Palazzo. Per un'intervista chiedano un appuntamento, come si usa tra persone civili, non bracchino i parlamentari per le scale o al cesso. All'ingresso di Montecitorio e di Palazzo Madama va posto un cartello "No gossip. Il Parlamento non è un bordello."

Sapessi com'è strano
fare il deputato
nel Parlamento romano.
All'ingresso o in ascensore,
anche all'urinatoio
con il microfono nel taschino
c'è sempre un giornalista
senza tesserino.
Senza fiori senza verde, senza cielo, senza niente,
senza controlli, tra la gente, tanta gente.
Sapessi com'è strano darsi appuntamento alla buvette
con qualcuno che ti ascolta
nascosto tra la gente
per scrivere del niente.
Eppure, in questo posto impossibile
io gli ho detto ‘fanculo
tu gli hai detto ‘fanculo
tra la gente.

31 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views