Beppe Grillo contro Conte: “Il M5s è morto, usi un altro simbolo”. E annuncia “un’idea” per restare in politica

Nel videomessaggio pubblicato sui suoi profili social Beppe Grillo accusa Giuseppe Conte di aver disintegrato il M5s. Lo chiama provocatoriamente “mago di Oz”, invitandolo a “farsi un suo simbolo”, e annuncia di avere un’idea per restare in politica: “Lanceremo qualcosa di meraviglioso”.
A cura di Giulia Casula
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"Sono ottimista", esordisce così Beppe Grillo nel messaggio pubblicato sui suoi profili social. Nel video con il discorso integrale, il comico appare alla guida di un carro funebre, in un chiaro riferimento al Movimento, che ha più volte definito "morto".

Ieri il comico aveva annunciato, con una foto pubblicata sui suoi profili social in cui compare assieme a Gianroberto Casaleggio, di avere "delicato messaggio" da diffondere.

Il video del discorso integrale di Beppe Grillo

Nel video Grillo rivendica di essere il custode dei "valori del movimento, ormai scomparsi. Sono stati traditi, non lo riconosco più" e accusa Conte, che chiama il "Mago di Oz", di aver disintegrato il Movimento non aver mai risposto alle sue richieste. "Come garante non intervenivo in nulla, tutti i progetti che inviavo al Mago di Oz non arrivavano mai a nulla perché non si faceva trovare. Gli ho mandato una cinquantina di progetti, meraviglio, ma non si è fatto più trovare: la sua dinamica è stata quella di non farsi più trovare da me", dice.

"Hanno votato meno della metà degli iscritti, ma vi pongo un dubbio", dice commentando le votazioni dell'Assemblea degli iscritti al M5s. "Avete già deciso e io ho già perso, lo so. Ma sono ottimista perché questo Movimento aveva un'identità straordinaria. Il modo di comportarsi di Oz è stata la carta vincente per disintegrare il Movimento nella sua identità", prosegue.

Grillo: "Lancerò qualcosa di meraviglioso"

Il garante rincara la dose contro Conte, che invita a farsi un altro simbolo. "Soffre di una sindrome compulsiva di ripetizione a specchio", è l'attacco. Grillo poi, parla agli iscritti: "il Movimento è morto ma il suo humus no". E annuncia di avere un'idea per restare in politica. "Lancerò qualcosa di meraviglioso".

La comunicazione arriva a pochi giorni dalle nuove votazioni, che si terranno dal 5 all'8 dicembre, e in cui gli iscritti saranno chiamati ad esprimersi, ancora una volta, su alcune questioni chiave, tra cui quelle su simbolo, nome e ruolo del garante. Ed è a loro che si rivolge quando dice: "Andare a votare o per funghi, come volete".

Negli scorsi giorni risultati della prima Costituente, in cui si è deciso di superare il limite dei due mandati e di destituire Grillo dalla funzione di garante, erano state contestate dal fondatore che si era appellato allo Statuto, chiedendo la ripetizione della votazione. Ora la strategia potrebbe essere quella di puntare all'astensionismo dei votanti: senza il quorum infatti, l'intero voto – incluso il primo – sarebbe invalidato.

Perché Grillo potrebbe impugnare lo Statuto del Movimento 5 Stelle

L'orario scelto per l'annuncio di oggi, alle 11.03, non è casuale. Il riferimento è all'11 marzo 2022, giorni in cui è stato votato il nuovo Statuto con cui Giuseppe Conte è stato indicato come presidente del partito.

Secondo alcuni nelle intenzioni di Grillo ci sarebbe quella di andare per vie legali e impugnare proprio quella stessa carta, che il comico aveva contribuito a scrivere due anni fa.

In questo modo, lo Statuto non avrebbe più effetto e Conte sarebbe costretto a fare un passo indietro e lasciare la carica di leader, non prevista dalle regole precedenti al suo insediamento.Non è chiaro se sia questa l'idea a cui fa riferimento Grillo nel suo video, ma probabilmente il comico punta a riprendersi in qualche modo il Movimento.

Secondo altri l'undici sarebbe anche l'articolo che specifica i limiti e i poteri del leader, il quale può essere sfiduciato tramite votazione da parte degli iscritti qualora il garante lo richieda.

Ad ogni modo, se Grillo riuscisse a invalidare lo Statuto del 2022, anche nome e simbolo tornerebbero di sua proprietà. Una mossa giudicata "pretestuosa" da parte dei parlamentari più contiani, che ricordano come lo stesso Grillo prese parte alla stesura della carta, per superare i ricorsi – poi respinti dal Tribunale di Napoli – che furono presentati al tempo da alcuni degli iscritti al Movimento da meno di sei mesi, esclusi dalla votazione.

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