Seppur giunta in un momento particolarmente complesso per la politica italiana, la "non decisione" di Giorgio Napolitano di affidarsi ai 10 saggi per "determinare questioni da affrontare, sia di carattere istituzionale sia di carattere economico-sociale nel contesto europeo", è stata subissata da una marea di critiche. Sostanzialmente, in effetti, l'iniziativa del Capo dello Stato ha ricevuto il plauso convinto dei soli centristi di Scelta Civica che avevano avanzato una proposta simile durante le consultazioni per la formazione del nuovo Governo. Freddezza, dietro la rituale "vicinanza" al Capo dello stato da parte dei democratici (che temono giustamente di restare impantanati nell'ennesimo esperimento inutile ed impopolare), contrarietà sostanziale da parte del Pdl (che parla di "perdita di tempo evitabile", rilanciando il progetto delle larghe intese). Chi invece, dopo una valutazione più precisa della situazione (con un primo cauto giudizio che non escludeva una certa soddisfazione per la "possibilità" di lavorare in Parlamento con un Governo dimissionario), ha le mani libere per attaccare a tutto campo è il Movimento 5 Stelle.
Dopo che Vito Crimi aveva mostrato tutto il suo fastidio per la "non scelta senza senso del Presidente", Beppe Grillo è tornato sulla questione con un post dal titolo "I puntini sulle i", in cui risponde anche a chi intende gettare ombra sulle scelte del Movimento, sostenendo in pratica che la decisione di non appoggiare il tentativo di Bersani sia la causa del "commissariamento" del Parlamento e della politica. Ecco cosa dice Grillo:
Breve riassunto sugli ultimi accadimenti per i distratti e/o in malafede.
Il M5S non accorderà nessuna fiducia, o pseudo fiducia,a un governo politico o pseudo tecnico (in sostanza di foglie di fico votate dai partiti). Bersani non è meglio di Monti, è semplicemente uguale a Monti, di cui ha sostenuto la politica da motofalciatrice dell'economia.
Il Parlamento è sovrano e da subito, con un tratto di penna, può eliminare il Porcellum e avviare le riforme di cui i partiti si riempiono la bocca (solo quella) da vent'anni come la legge sul conflitto di interessi o la legge anticorruzione. Il M5S pretende che le Commissioni parlamentari vengano immediatamente istituite e chi non le vuole per mantenere lo status quo esca allo scoperto.
Il M5S ha rinunciato a 42 milioni di euro di finanziamenti elettorali, i partiti possono subito fare lo stesso con una semplice lettera di rinuncia, ma non lo faranno mentre chiedono sacrifici agli italiani (agli altri…). Il M5S propone l'abolizione dell'IRAP entro il 2013 con corrispondenti tagli dei costi della politica, rapportandoli a quelli della Francia. Il M5S sta facendo politica mentre gli altri giocano alle belle statuine discutendo di poltrone e non di soluzioni.
Il M5S ha chiesto un incarico di governo, sta ancora aspettando una risposta.
