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Beppe Grillo attacca Giulia Bongiorno a Che Tempo Che Fa: “Tiene comizi davanti ai tribunali”

Dopo l’ultima apparizione televisiva da Bruno Vespa nel 2014, Beppe Grillo torna sul piccolo schermo. Il comico e fondatore del M5s, ospite da Fabio Fazio a CTCF, non si è risparmiato la stoccata contro l’avvocata Bongiorno che difende la vittima del presunto stupro di cui è accusato il figlio Ciro e i suoi amici.
A cura di Eleonora Panseri
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"Sono il peggiore? Sì, sono venuto a dirvelo. Io ho peggiorato questo Paese". Con queste parole Beppe Grillo è tornato in televisione, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa nella puntata di domenica 12 novembre, dopo l'ultima apparizione del 2014, quando era stato da Bruno Vespa a Porta a Porta.

"Dopo l'ultima intervista con Vespa abbiamo perso elezioni, quelli che ho mandato a f*****o sono al governo quindi sono davvero il peggiore. Vespa ha perfino scritto un libro ‘Da Mussolini a Beppe Grillo', ma vi rendete conto? Io quando vedo un suo libro in autogrill, lo copro con quello di Casalino", ha aggiunto il comico tra le risate del pubblico.

Beppe Grillo era reduce da un periodo di silenzio mediatico, dopo anni di ribalta segnati dall'enorme clamore per la scalata politica del Movimento 5 Stelle, culminata con il successo alle elezioni del 2018.

"Io sono qua per sapere chi sono io e me lo dovete dire voi chi sono io", ha detto ancora Grillo rivolgendosi alle persone in studio durante il lungo intervento nel suo tipico stile da mattatore. "Non posso condurre o portare a buon fine un movimento politico, non sono in grado. Ma c'era Casaleggio, lui era un organizzatore e aveva del metodo, io faccio danni anche da solo quando sono a casa", ha aggiunto scherzando.

L'attacco contro Giulia Bongiorno

Grillo ha approfittato dell'ospitata per lanciare una stoccata alla senatrice Giulia Bongiorno, l'avvocata che sta difendendo la ragazza vittima della presunta violenza sessuale di cui è accusato il figlio Ciro e i suoi amici. "Sulle pagine dei giornali ci sono personaggi discutibili come la Bongiorno che fa comizi davanti a tribunali dove ci sono cause delicate, a porte chiuse. È inopportuno", ha detto il comico, interrotto da Fazio che ha osservato come la trasmissione non fosse il contesto giusto per trattare l'argomento.

"Ho combattuto contro il mondo, la mia è rabbia buona"

Il comico ha anche ripercorso la sua carriera politica e la nascita del Movimento. "Ho combattuto contro il mondo. La mia rabbia era una rabbia buona e questa è necessaria per un'anima. Perché ci sono rabbie che fanno paura, come quella fredda di D'Alema", ha scherzato il fondatore del M5S.

E ha parlato della scelta di Conte e del "tradimento" di Luigi Di Maio. "Conte non era iscritto al Movimento, è un bell'uomo, un laureato, parla inglese, poi parlava e si capiva poco, era perfetto per la politica, ma è migliorato. Giggino la cartelletta, parlo di Di Maio, era il politico più preparato ma non pensavamo si facesse prendere dal potere di organizzare le persone. L'abbiamo scelto io e lui, Conte. Io guardavo i programmi, le idee, se è di destra o sinistra non importa, se un'idea è buona. Ma poi ci ha pugnalato".

L'annuncio di Fazio su X

Fazio aveva annunciato la notizia su Twitter (X) alcuni giorni fa utilizzando pochissimi caratteri e limitandosi a taggare la trasmissione e il comico, senza l'aggiunta di particolari commenti.

L'intervista a Beppe Grillo può essere considerato un altro colpaccio per Fazio, che ha segnato con diversi altri successi l'inizio della nuova stagione televisiva di Che Tempo Che Fa su NOVE, la prima lontana dalla Rai.

La partenza è stata esplosiva e i risultati in termini di ascolti danno la misura del seguito che il conduttore è riuscito a coltivare negli anni, nonché del danno subito dalla Rai nel lasciarsi scappare un titolo storico come quello di CTCF, avventura televisiva iniziata più di vent'anni fa.

Se la prima puntata della stagione aveva visto la presenza di Liliana Segre, grande attenzione aveva generato l'ospitata di Fedez e, ancora, quella di Vincenzo Mollica domenica scorsa, con allegati gli interventi di Roberto Benigni e di Fiorello.

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