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Beppe Grillo al Fatto Quotidiano: Con 300 deputati Napolitano sentirà il boom

Beppe Grillo in una intervista al Fatto Quotidiano rilancia: “Se vinciamo non farò il Presidente del Consiglio, ma da Napolitano ci andrò, per chiedergli se ha sentito il boom”.
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"Ora mi tocca anche diventare moderato, sennò questi partiti spariscono troppo rapidamente. Sono anni che dico che sono morti, ma insomma, fate con calma, non esagerate a prendermi alla lettera". Si apre così la lunga intervista concessa da Beppe Grillo a Marco Travaglio per il Fatto Quotidiano, in edicola oggi. Un lungo colloquio che parte proprio dai nuovi sondaggi, che danno il Movimento 5 Stelle oltre il 20%, con le difficoltà dei partiti tradizionali, che perdono voti e "se ne stanno andando troppo in fretta […] la liquefazione del sistema è talmente veloce che domani rischiamo di svegliarci e non trovarli più. E poi come si fa? Non siamo pronti a riempire un vuoto così grande". Ovviamente al centro dell'intervista le prossime elezioni politiche, con Grillo che ribadisce alcuni concetti chiave delle ultime uscite pubbliche:

(Il prossimo parlamento ndr) lo sogno pieno di rappresentanti di tante liste civiche, movimenti di gente perbene. Ragazzi, professori, esperti. I nostri Cinquestelle, i No – Tav, quelli dell'acqua pubblica, dei beni comuni, gli altri referendari. […] I partiti si illudono di copiarci: mettiamo un Saviano qui, un Passera lì, un Montezemolo là. Partono dall'alto, non capiscono che noi abbiamo fatto l'esatto contrario. Siamo partiti dal basso e da lontano. […] Io ho rubato conoscenze ai grandi. Mi sono fatto un culo così, anche se molti mi prendono per un cialtrone improvvisatore. E ora questi pensano di metter su movimenti in quattro e quattr'otto?

Il passaggio successivo muove invece da una considerazione, da un'ipotesi, da una speranza: quella di un M5S primo partito (con la porcata Calderoli come legge elettorale), 300 deputati e la convocazione di Napolitano per la formazione del nuovo Governo:

Io però mica mi candido. Allora ci vado solo per vedere la faccia che fa Napolitano quando gli dico: Presidente, stavolta lo ha sentito il boom? […] Io preferisco restare un battitore libero, un franco tiratore. Ma troveremo persone competenti ed oneste per fare il premier ed i ministri. […] Di programma ne abbiamo uno che non è niente male. Poi, ovvio, per le politiche dovremo cambiarlo, rimpolparlo, ampliarlo, dopo averlo discusso in Rete.[…] Non voglio sentir parlare di strutture. Siamo un movimento orizzontale, se ti sviluppi in verticale diventi un partito. Le alleanze se necessario le faremo, ma solo sulle cose da fare e in forme trasparenti, senza giochini sottobanco. (Sulla scelta dei candidati, ndr) abbiamo otto mesi per decidere. Ma li sceglieremo in rete e così le procedure per sceglierli. Certo non mi metto a selezionarli io. […] Finora il Meetup locale indica i candidati, mi manda i documenti e la fedina penale e se è tutto in regola può usare il simbolo di 5 stelle sulla lista. Ora è chiaro che per le elezioni nazionali dovremo cambiare. Ma il principio resta valido: niente condannati, niente riciclati, competenza e professionalità, scelta dal basso. […] I ministri devono essere esperti nelle loro materie. Ci vuole una selezione molto più stringente: vedremo.

Poi un passaggio sull'Europa, "una grande mistificazione, mica uscire dall'euro significa uscire dall'Europa" e un chiarimento ulteriore sull'ideologia del Movimento. Destra e sinistra restano per Grillo "etichette preistoriche", così come il dialogo con i partiti "tradizionali" resta fuori discussione:

Ci copiano. Dicono tutti: fuori i condannati dal Parlamento, massimo due legislature, cambiare la legge elettorale: erano le tre leggi popolari del primo V-day quando ci davano dei fascisti qualunquisti anti-politici. […] Bersani vuole dialogare dopo aver detto che parlo come i mafiosi e che a Parma ho fatto accordi col Pdl. Vendola dice che grugnisco. (Berlusconi) povero nano, si sta guardando tutti i miei discorsi. Fa quasi pena. Io lo chiamavo psiconano e testa d'asfalto.

Insomma, Grillo è pronto e carica i suoi per la partita finale, riuscendo anche a "sottrarsi" alla domanda su "presunte polpette avvelenate" e rimandando la palla nel campo avversario: "La gente si dia da fare. Partecipi, rompa i coglioni. […] Io il mio lavoro l'ho fatto, ora tocca agli italiani".

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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