Benzina, il governo si prende il merito perché “senza accise il prezzo è più basso che in altri Paesi”
Il ministero delle Imprese e del Madre in Italy è intervenuto, dopo settimane di polemiche legate all'aumento del costo dei carburanti, specialmente in concomitanza con gli spostamenti di Ferragosto. Il dicastero guidato da Adolfo Urso ha diffuso una nota per chiarire che "è falso quanto affermano alcuni esponenti politici che il prezzo di benzina e gasolio sia fuori controllo, anzi è vero il contrario: l'Italia ha fatto meglio di altri Paesi europei". I dati citati dal ministero, però, non si riferiscono al prezzo pagato al distributore dagli automobilisti.
Nonostante in autostrada il prezzo sia superiore ai due euro al litro secondo dati dello stesso Mimit, e nonostante le Regioni oscillino tra gli 1,92 e gli 1,97 euro al litro di media, Urso ha voluto sottolineare che in Italia la situazione non è fuori controllo, anzi. "Il prezzo industriale della benzina, depurato dalle accise, è inferiore rispetto ad altri Paesi europei, come Francia, Spagna e Germania", ha indicato la nota.
Secondo l'ultimo bollettino diffuso dalla Commissione europea, risalente al 10 agosto, l'Italia si trovava effettivamente al di sotto di questi Paesi. Ma la precisazione del ministero è cruciale: si parla di prezzo "depurato dalle accise". Senza le imposte, in Italia la benzina costerebbe 0,852 euro al litro, contro una media europea di 0,869 euro. In Germania sarebbe a 0,877, in Francia a 0,900 e in Spagna a 0,915 euro al litro. Ed è effettivamente vero che – senza contare le accise – la benzina in Italia costerebbe meno che in altri Paesi, e anche meno della media Ue.
Tuttavia, il paragone è molto diverso se invece si includono anche le imposte. Sempre secondo il monitoraggio Eurostat del 10 agosto, considerando le accise il prezzo medio in Italia era di 1,929 euro al litro. In Francia era a 1,910 euro, in Germania a 1,904 euro e in Spagna addirittura a 1,680 euro al litro. Non solo l'Italia si trovava nettamente sopra la media europea (1,801 euro al litro), ma era il terzo Paese in assoluto con i prezzi più alti dopo la Danimarca e i Paesi bassi.
In aggiunta, il ministero ha osservato che oggi 16 agosto, rispetto a ieri, "il prezzo alla pompa è sostanzialmente stabile e maggiore di 0,02-0,04 euro rispetto alla rilevazione di domenica 13 agosto". Questo mostra un "rallentamento del trend degli aumenti che si erano osservati nell'ultimo mese", legati alla "crescita delle quotazioni internazionali".
Il Mimit ha rivendicato che il rallentamento nella crescita dei prezzi è la "dimostrazione di come sia stata efficace in questi mesi l'azione del monitoraggio del Mimit e, a partire dal mese di agosto, lo strumento dell'esposizione del prezzo medio regionale che consente ai consumatori di scegliere dove rifornirsi, in trasparenza e consapevolezza". Non c'è, però, nessuna dimostrazione che i cartelli con il prezzo medio abbiano avuto un effetto nel far rallentare i prezzi. Nell'ultima settimana, ad esempio, anche il prezzo del petrolio ha iniziato una leggera discesa dopo oltre un mese di crescita ininterrotta.