Benito Mussolini resta cittadino onorario di Ustica, Consiglio comunale di destra non vota la revoca
A Ustica, sulla stessa isola in cui Antonio Gramsci fu inviato al confino per 44 giorni, il Consiglio comunale ha rifiutato di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, che fu concessa cento anni fa. La maggioranza di centrodestra, infatti, ieri sera ha respinto una proposta di delibera che era stata presentata dai tre esponenti dell'opposizione, e che avrebbe rimosso l'onorificenza non solo per il dittatore, ma anche per i quattro gerarchi fascisti Roberto Farinacci, Pietro Lanza di Scalea, Alfredo Cucco e Cesare Mori.
I sette consiglieri però hanno evitato che la questione venisse votata, anticipando il dibattito con una questione pregiudiziale. Infatti, a loro detta lo statuto comunale non prevede la possibilità di revocare le cittadinanze onorarie. Per questo, la proposta di delibera non è stata discussa, e non si è arrivati alla votazione.
I tre componenti della minoranza sono Diego Altezza, Martina Natale e Maria Ailara. Altezza, 21enne e capogruppo dell'opposizione, ha spiegato a Fanpage.it: "L'Anpi da qualche anno ha avviato una campagna chiedendo ai Comuni italiani di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini: dal 1924 in poi lo fecero moltissimi Comuni, su indicazione del governo. Cercando negli archivi, abbiamo scoperto che avvenne anche a Ustica. Quindi abbiamo portato la questione in Consiglio comunale".
Qui però "il capogruppo della maggioranza, Vincenzo Fazio, ha detto che non c'erano i requisiti tecnici per revocare la cittadinanza, perché lo statuto non prevede la possibilità di revoca. Ma è stato un pretesto. Il nostro statuto non dice nulla sulla revoca, non dice che non si può effettuare, quindi naturalmente si può fare. Come hanno già fatto più di cinquanta Comuni in Italia. Invece il presidente del Consiglio comunale ha bloccato tutto, il centrodestra ha votato la pregiudiziale e il dibattito si è fermato". Tra i consiglieri della maggioranza, "nessuno ha una tessera di partito, ma la loro ideologia è chiara. È stata un'occasione sprecata".
I tre consiglieri della minoranza hanno diffuso una nota: "La cittadinanza onoraria è un titolo concesso per testimoniare la vicinanza e la riconoscenza di una comunità a un individuo, per le sue positive azioni e per i valori civili. Un dittatore che ha soppresso ogni libertà democratica, che ha condotto l'Italia in un'avventura coloniale fatta di crimini di guerra e deportazione e che ha promulgato nel 1938 le ‘leggi razziali', non merita di essere cittadino onorario di Ustica".
Il mese scorso a Ustica c'era stato un altro scontro, relativo alla scuola dell'infanzia del Comune. La proposta di intitolarla ad Antonio Gramsci era stata bocciata dalla Giunta comunale, prima che intervenisse – poche settimane fa – l'Ufficio scolastico regionale con un decreto per confermare il cambio di nome. "Ora il Comune farà addirittura ricorso al Tar contro questa decisione", ha previsto Altezza.