Un affondo deciso che non ha lasciato indifferente la platea quello fatto da Benedetto XVI nel discorso di saluto ai partecipanti alla venticinquesima Conferenza internazionale per gli operatori sanitari ed affidato, in apertura dei lavori allla lettura del Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone. Al centro del breve intervento i temi della bioetica ed in particolare del diritto alla vita, probabilmente anche come indiretta risposta alla campagna di sensibilizzazione pro eutanasia lanciata nei giorni scorsi dall'Associazione Luca Coscioni e dal Partito Radicale.
Ecco quindi che le "tecniche relative alla cosiddetta salute riproduttiva, con il ricorso a tecniche artificiali di procreazione comportanti distruzione di embrioni, o alla eutanasia legalizzata, rappresentano delle profonde ferite e sono contrarie alla giustizia sanitaria", in un quadro nel quale "vi sono opinioni e linee di pensiero che feriscono la morale". Tutto ciò in base a "valori etici fondamentali" come l'amore per la giustizia, la tutela della vita dal concepimento al termine naturale ed il rispetto della dignità umana che "sono patrimonio comune della moralità universale e base della convivenza democratica".
Un ragionamento che si conclude con l'auspicio "dell'adozione di un modello di sviluppo fondato sulla centralità dell'essere umano, sulla promozione e condivisione del bene comune, sulla responsabilità, sulla consapevolezza del necessario cambiamento degli stili di vita e sulla prudenza, virtu' che indica gli atti da compiere oggi, in previsione di ciò che può accadere domani". Un messaggio chiaro che conferma la linea delle gerarchie ecclesiastiche in relazione ai temi etici tanto dibattuti negli ultimi anni, al quale certamente risponderanno autorevoli voci con pareri che molto probabilmente riproporranno un dibattito complesso e delicato.
