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Belsito: “Informavo Bossi delle spese della sua famiglia”

L’ex tesoriere della Lega rivela ai pm milanesi di aver messo al corrente il senatùr delle spese “più significative” effettuate dalla sua famiglia.
A cura di Alfonso Biondi
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Raduno dei leghisti in via Bellerio

Francesco Belsito avrebbe messo al corrente Umberto Bossi delle spese "più significative" che effettuavano i suoi familiari e che venivano pagate con i soldi del partito. Una rivelazione clamorosa che l'ex tesoriere della Lega Nord avrebbe reso ai magistrati durante l'interrogatorio dello scorso lunedì. Le dichiarazioni di Belsito vanno inserite nell'ambito dell'inchiesta milanese riguardante la gestione dei fondi del Carroccio.

Per Belsito "carta bianca"- Belsito ha rivelato ai magistrati che in materia di investimenti aveva ricevuto "carta bianca" dai vertici del partito. I piani alti di via Bellerio conoscevano bene la sua volontà di diversificare gli investimenti, ma, visto il suo ruolo di tesoriere, godeva di una certa fiducia e, quindi, di una buona libertà d'azione. Il discorso, però, cambia quando si parla delle spese fatte per la famiglia Bossi. In questi casi, ha spiegato Belsito, il senatùr veniva sempre informato delle spese che avevano degli importi significativi. L'ex tesoriere non sarebbe entrato nel dettaglio delle singole operazioni. Ieri Belsito è stato sentito anche dal pm di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, oggi alle prese con Nadia Dagrada, segretaria amministrativa della Lega, il cui nome è venuto fuori proprio per alcune sue telefonate con Belsito. A Reggio Calabria si cerca di far luce sui presunti legami tra alcuni ambienti leghisti e la ‘Ndrangheta.

Belsito indagato da 3 procure- Attualmente Francesco Belsito risulta essere indagato dalle Procure della Repubblica di Milano, Napoli e Reggio Calabria. I reati che gli vengono contestati sono quelli di appropriazione indebita, truffa aggravata e truffa ai danni dello Stato in relazione ai fondi della Lega Nord che sarebbero stati utilizzati per coprire delle spese private, in particolar modo quelle della famiglia Bossi. L'ex tesoriere del Carroccio è stato espulso dal partito lo scorso 12 aprile assieme all'ex vicepresidente del Senato Rosi Mauro. La decisione fu presa in occasione del Consiglio federale.

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