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Crisi di Governo 2022

Bellanova: “Ascolteremo cosa dirà Bonafede, ma temo sarà difficile votare diversamente da No”

L’ex ministra di Italia Viva, Teresa Bellanova, intervenendo alla trasmissione ‘L’aria che tira’ su La7 commenta l’appuntamento di mercoledì in Parlamento, quando deputati e senatori saranno chiamati a votare la relazione sulla giustizia del ministro Alfonso Bonafede, la prima vera e propria prova di resistenza per la tenuta della maggioranza di governo. “Ascolteremo, come sempre abbiamo fatto. Ma temo che sarà difficile votare diversamente da un no, perché noi aspettiamo ancora il tavolo che Bonafede aveva promesso sui temi della giustizia. Tavolo che non è mai stato fatto”, afferma Bellanova.
A cura di Annalisa Girardi
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"Ascolteremo, come sempre abbiamo fatto. Ma temo che sarà difficile votare diversamente da un no, perché noi aspettiamo ancora il tavolo che Bonafede aveva promesso sui temi della giustizia. Tavolo che non è mai stato fatto": Lo afferma l'ex ministra di Italia Viva, Teresa Bellanova, intervenendo alla trasmissione ‘L'aria che tira' su La7. "Ora sento che stanno arrivando tante sollecitazioni a rispondere su temi che erano stati posti da Italia Viva, ma anche da altri partiti, e che evidentemente anche su questo fronte erano giusti. Se si parla di giustizia giusta siamo pronti ad ascoltare e dare il nostro contributo, come abbiamo fatto in questi mesi. Se si afferma che in Italia nessuno va in carcere da innocente, c'è molto da riflettere per tutti. Per quanto ci riguarda questa è una posizione che non condividiamo assolutamente".

Tra qualche giorno il Parlamento sarà chiamato a votare sulla relazione del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e il governo si troverà di fronte alla prima vera prova per la maggioranza, dopo aver incassato una fiducia risicata in Senato. Italia Viva, nei giorni scorsi, aveva già annunciato che avrebbe votato contro. Ora la senatrice Bellanova torna a parlare della rottura con Giuseppe Conte: "Noi non abbiamo mai chiuso al dialogo. Quando ho firmato la lettera di dimissioni ho detto che bisognava fare presto. Ho detto anche che noi assumiamo la responsabilità delle dimissioni per invitarvi ad accelerare la chiusura di questa crisi", afferma.

E spiega: "Era ed è ancora evidente che una crisi andava avanti da mesi. Che i provvedimenti non arrivavano in Consiglio dei ministri. Che si era bloccati sull'emergenza. Ma noi non abbiamo mai posto veti. Abbiamo detto occupiamoci dei problemi del Paese. Abbiamo rassegnato le dimissioni e ci si è divertiti a cercare i responsabili, con pressioni enormi sugli eletti del nostro gruppo parlamentare. Credo che sia un messaggio sbagliato per il Paese. Questa è anche una mancanza di rispetto per la dignità delle persone. Perché non basta promettere uno strapuntino e le persone si ricollocano. Ci sono persone che ancora fanno politica perché hanno senso dello Stato, perché vogliono occuparsi del bene comune". Per poi aggiungere: "Credo che bisogni smetterla rapidamente con questa ricerca affannosa dei cosiddetti responsabili e provare a ricostruire la maggioranza, magari allargandola anche, ma dandosi un programma".

Quindi la difesa dalle accuse di irresponsabilità che sono state rivolte in primis a Matteo Renzi: "A chi accusa Renzi, e quindi tutti noi, di irresponsabilità, voglio dire questo. Ogni tanto riconoscere gli errori è una prova di forza. Qual è la mia irresponsabilità? Quella di essere stata in Consiglio dei ministri, di averlo dichiarato anche fuori, di aver detto nelle riunioni dei capi-delegazioni che il Paese rischiava di andare sull'orlo del baratro? Se tu oggi non capisci che hai svuotato le casse dell'Inps e che hai un problema di voragine, non un buco, allora non ti rendi conto di come affrontare il futuro. Qui il problema non è della sorte di questo o quell'altro personaggio, qui il problema è come si affronta il futuro di questo Paese. E questo non si può risolvere con qualche responsabile o qualche strapuntino. Se non ci sarà Italia Viva sarà più debole l'area riformista di questo governo".

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