Bebe Vio è stata ancora una volta la migliore, conquistando una medaglia d'oro alle Paralimpiadi di Tokyo nel fioretto.
Una medaglia sbattuta in faccia al Coni che continua a pagare meno della metà i medagliati paralimpici italiani.
Una medaglia sbattuta in faccia a chi pensa che le Paralimpiadi siano le sorelle sfigate delle Olimpiadi.
Una medaglia d'oro per la voglia di vivere, di combattere e soprattutto di ridere che ha Bebe Vio.
Una medaglia d'oro anche per quando Bebe è scorbutica, arrogante e non ha voglia di scattarsi selfie con persone che non conosce, dimostrando così di essere una ragazza assolutamente normale.
Una medaglia d'oro contro chi pensa che le persone con disabilità non possano lavorare.
Una medaglia d'oro contro chi pensa che le persone con disabilità non siano persone o poco ci manca.
Una medaglia d'oro contro chi pensa che la sessualità delle persone con disabilità non esista, o sia da nascondere o che siano tutti angioletti asessuati.
Una medaglia d'oro per ricordarci che ad essere handicappato è soltanto lo Stato quando non riesce a garantire gli stessi diritti a tutte le persone, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche.
Una medaglia d'oro che ci mancava da cinque anni, ma soltanto perché le Paralimpiadi si svolgono per l'appunto ogni cinque anni.
Una medaglia d'oro perché ancora una volta Bebe Vio è stata la migliore, e dobbiamo soltanto inchinarci di fronte a lei.
Grazie Bebe!