video suggerito
video suggerito

Basta minimizzare la cultura violenta maschile: le prime denunce sul raduno degli alpini a Rimini

“Dire a delle ragazzine di 16 anni palpeggiate da uomini adulti, bianchi, in divisa, che dovevano denunciare subito ai presidi di polizia presenti non solo è ridicolo ma emblematico di come un problema sociale e culturale, quello della violenza, venga relegato solo ed esclusivamente sul piano formale”: è l’appello dei collettivi femministi dopo le molestie all’adunata degli Alpini.
A cura di Annalisa Girardi
327 CONDIVISIONI
Immagine

C'è stata una prima denuncia, da parte di una ragazza di 26 anni, per le molestie verbali e fisiche subite da tre uomini durante l'adunata degli Alpini tenutasi a Rimini lo scorso fine settimana. "Immaginiamo già come devierà il dibattito: "una sola denuncia?", "ah, ma è contro ignoti", "si, ma gli alpini sono bravi", "erano infiltrati" e tutte le aberrazioni, assurdità e giustificazioni che abbiamo sentito in questi giorni. Come il tema delle generalizzazioni o strumentalizzazioni che come attiviste e donne abusate avremmo fatto. Le molestie e i comportamenti offensivi che abbiamo visto e subito nelle strade di Rimini durante l’adunata stanno alla base di una piramide della violenza, dove in cima c’è il femminicidio. Fenomeni come il cat calling, le molestie, i fischi, ecc ecc. sono alla base di questa piramide", hanno commentato in un comunicato congiunto Non Una di Meno Rimini, Casa Madiba Network e Pride Off.

Video thumbnail

E ancora: "La cultura della violenza maschile contro le donne e le persone gender non conforming è permeata nella società ed è legittimata e viene alimentata proprio dalle minimizzazioni che sono state fatte in questi giorni rispetto a certi comportamenti, pochi o molti che siano. Ora, dire a delle ragazzine di 16 anni palpeggiate da uomini adulti, bianchi, in divisa, che dovevano denunciare subito ai presidi di polizia presenti (difficili da distinguere in mezzo alla folla) non solo è ridicolo ma emblematico di come un problema sociale e culturale, quello della violenza, venga relegato solo ed esclusivamente sul piano formale".

I collettivi hanno anche rimarcato come non sia giusti ridurre tutti questi fenomeno sociali e culturali alle carte e alla sfera meramente legislativa, quando invece si sta parlando di una questione politica e culturale. Per poi aggiungere: "Inaccettabile discredito è aver lasciato che questi fatti accadessero senza nessuno che intervenisse perché ritenuti comportamenti normali, conformi, leciti. Questa la verità. Leggendo le reazioni, i commenti, gli articoli della stampa, la minimizzazione passa quindi dal considerare questi fatti come "cose innocenti, complimenti, goliardia". E infine. "Quello che manca però in ogni episodio segnalato, nelle testimonianze video di Fanpage.it, nelle tantissime testimonianze riprese e pubblicate anche dalla stampa nazionale è il consenso, questo sconosciuto..".

Alcuni commenti sono arrivati anche dal mondo della politica: "Quanto è accaduto e viene riportato dalla cronaca è gravissimo e inaccettabile per le istituzioni. Inaccettabile in particolare per uomini che devono essere, e sono, a servizio dello Stato. La subcultura della prevaricazione del maschile sul femminile è terreno fertile per abusi e violenze e deve essere definitivamente rimossa dal nostro Paese", ha detto a ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, a Rainews24.

La senatrice di Italia Viva Donatella Conzatti, segretaria della commissione Femmincidio, da parte sua ha commentato: "Quando tutti tacciono fischiettando o peggio ironizzano significa che c'è qualcosa di cui parlare. Invece di provare a delegittimare le donne che denunciano, perché non le ascoltiamo? C'é sempre un sommerso incredibile di violenza".

327 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views