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Basilicata, il presidente di regione Marcello Pittella (Pd) ai domiciliari per un’inchiesta sulla sanità

Marcello Pittella, presidente della Regione Basilicata, è agli arresti domiciliari in seguito a un’inchiesta della Guardia di finanza sul sistema sanitario regionale. In totale sono 30 le persone raggiunte da provvedimenti restrittivi perché coinvolte “in fatti riconducibili a reati contro la pubblica amministrazione”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Bufera giudiziaria sulla regione Basilicata: trenta misure restrittive sono in corso di esecuzione da parte della Guardia di finanza di Matera nell’ambito di una operazione sul sistema sanitario della regione. Coinvolto anche il presidente della regione Marcello Pittella (esponente del Pd), che si trova ora agli arresti domiciliari. Pittella è una delle 30 persone raggiunte da provvedimenti restrittivi perché coinvolte “a vario titolo in fatti riconducibili a reati contro la pubblica amministrazione”. Le operazioni sono iniziate questa mattina e sono tutt’ora in corso: impegnati, in questo momento, circa cento uomini e donne delle Fiamme gialle. Ulteriori informazioni sull’operazione che ha portato ai provvedimenti nei confronti di trenta persone verranno fornite durante una conferenza stampa che si terrà in mattinata in procura a Matera.

Il presidente di Regione Pittella è agli arresti domiciliari nella sua casa di Lauria, in provincia di Potenza. A confermare l’arresto all’agenzia di stampa Ansa sono alcune persone vicine al presidente lucano che hanno definito la sua posizione nella vicenda “surreale”. Secondo quanto apprende sempre l'Ansa, le accuse contestate al presidente della Regione sono falso e abuso d'ufficio. Le indagini sono iniziate circa un anno e mezzo fa dopo l'esposto di un dipendente di una ditta fornitrice di servizi che non aveva ricevuto la sua quota di Tfr. Secondo quanto scrive l’Agi, nell’inchiesta della procura di Matera sarebbero coinvolti anche il direttore generale e la direttrice dell’azienda sanitaria di Matera, per questioni connesse a concorsi e nomine nella sanità regionale.

La Repubblica scrive che nell’inchiesta è coinvolte anche il commissario straordinario dell’azienda sanitaria provinciale di Matera, Pietro Quinto, che attraverso il suo legale ha annunciato le dimissioni dall’incarico. Sarebbe in carcere anche il direttore amministrativo dell’Asm Maria Benedetto. Sempre secondo Repubblica, ai domiciliari ci sarebbero anche il commissario straordinario dell’azienda sanitaria di Potenza, Giovanni Chiarelli, il direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza, Maddalena Berardi, e un dirigente del centro oncologico regionale della Basilicata di Rionero, Gianvito Amendola.

Le motivazioni e le accuse a Pittella

Secondo quanto scrive il gip di Matera Angela Rosa Nettis nell’ordinanza di arresto per il presidente della Regione Basilicata, Pittella sarebbe il “deus ex machina della distorsione istituzionale”. Pittella, secondo quanto si legge, “non si limita a espletare la funzione istituzionale formulando gli atti di indirizzo politico per il miglioramento e l’efficienza della sanità ma influenza anche le scelte gestionali” delle Asl, “interfacciandosi con i loro direttori generali” che lui stesso ha nominato. Secondo il giudice, dall’indagine sarebbe emerso “un sistema di corruzione e asservimento della funzione pubblica a interessi di parte di singoli malversatori”.

La politica, secondo il giudice, “condiziona pesantemente” la gestione delle Asl regionali e, in particolare, “le procedure selettive per assumere personale nella sanità, non solo al fine di ampliare il consenso elettorale ma anche allo scopo di scambiare favore ai politici di pari schieramento che governano regioni limitrofe, come è il caso della Puglia e della Campania”.

Il giudice si sofferma ancora sulla figura di Pittella che “detta le sue regole partitocratiche, trasmette i suoi elenchi, le sue liste ‘verdi’, le sue direttive. Non si sente molto nelle intercettazioni perché è accorto e le due direttive sono sempre mediate, ma nulla si muove senza i suoi diktat, senza il suo suggello". Il procuratore Pietro Argentino parla di un “totale condizionamento della sanità pubblica da parte di interessi privatistici e da logiche clientelari politiche”. Secondo il gip, inoltre, è “attuale e concreto” il pericolo di reiterazione dei reati di abuso d’ufficio e falso contestati a Pittella anche perché quest’ultimo ha comunicato di volersi ricandidare alle prossime elezioni.

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