Base militare nel parco di Coltano, il segretario Pd Letta a Fanpage.it: “Scelta sbagliata”
"Ribadisco, è una scelta sbagliata. La nostra posizione è allineata a quanto detto dal Pd di Pisa che, se non erro, è stato il primo ad esprimersi con parole molto chiare". Questa è la posizione del segretario del Partito Democratico Enrico Letta sul progetto del governo Draghi di costruzione di una maxi base militare nell'area protetta della tenuta di Coltano, secondo quanto riferito da portavoce del Nazareno a Fanpage.it.
La vicenda ha sollevato forti polemiche, sia per il luogo individuato per la nuova edificazione da oltre 440mila metri cubi, un'area agricola all'interno del parco di San Rossore, tutelata da vincoli ambientali e paesaggistici, sia per la scelta di finanziare il progetto tramite i fondi del Pnrr.
Il segretario Letta – che tra l'altro è nato e cresciuto a Pisa – fa riferimento alle posizioni assunte nelle ultime ore dal Pd locale. In una nota, i dem pisani hanno stigmatizzato la scelta di Coltano, come sede della cittadella militare, co una nota in cui si afferma che: "non convince è la collocazione di questo intervento nell’area protetta, che ne verrebbe pesantemente trasformata, con l’urbanizzazione di una superficie ingentissima, con strutture di grande impatto".
Prosegue la nota: " Riteniamo ugualmente errato il metodo con cui si è giunti a questa decisione, che ha scavalcato completamente il territorio e ignorato le comprensibili contrarietà dell’Ente Parco". I Democratici chiedono quindi di "intavolare un confronto con i decisori nazionali, mirata a cercare alternative, valutare a fondo possibilità di ridimensionamento e compensazione".
Anche il Pd toscano si è espresso contro l'opera, per bocca del capogruppo in Consiglio Regionale, Vincenzo Ceccarelli, che ha definito il progetto "non sostenibile per il territorio" e ha annunciato: "porteremo la questione all’attenzione del Consiglio regionale, per chiedere al Presidente alla Giunta di attivare ogni strumento possibile per aprire un confronto con il ninistero e con le autorità militari, teso a scongiurare un intervento così impattante in un luogo protetto"