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Base militare di Coltano, arriva lo stop: il progetto non si farà nell’area protetta del parco

Al termine di una riunione a Roma tra il ministro della Difesa Guerini, il presidente della Regione Toscana Giani e il sindaco di Pisa Conti, arriva l’annuncio dello stop al progetto di costruire una maxi base militare nell’area protetta del parco di Coltano a Pisa. Dopo le polemiche delle ultime settimane, i carabinieri ora dovranno cercare una soluzione alternativa.
A cura di Marco Billeci
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La nuova maxi base militare a Pisa si farà, ma senza consumare il suolo all'interno del parco di Coltano. Il parziale dietrofront sul progetto – che nelle ultime settimane aveva suscitato forti polemiche tra le forze politiche e le proteste di cittadini e associazioni – arriva al termine di una riunione a Roma tra il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e il sindaco di Pisa, Michele Conti. Nell'incontro è stato deciso di istituire un tavolo operativo, con tutti i soggetti coinvolti nella vicenda, per individuare soluzioni alternative a quella iniziale, stabilita con un decreto del governo del gennaio scorso, che prevedeva l'edificazione di una struttura di 70 ettari in un'area agricola, protetta da vincoli ambientali e paesaggistici.

Secondo quanto recita una nota congiunta scritta da Giani e Conti al termine dell'incontro, il tavolo servirà per gestire la collocazione dei vari reparti dei carabinieri, a cui sono destinate le strutture previste, che saranno quindi probabilmente sparse in diverse zone del territorio del Comune di Pisa. L'area del Parco sarà tenuta fuori dal progetto, con l'unica eccezione prevista, il restauro di alcuni edifici già esistenti del borgo di Coltano.

Soddisfatto il presidente dell'Ente Parco Lorenzo Bani, che dice a Fanpage.it: "Il grido di allarme del territorio è stato recepito. La costituzione del tavolo dà  garanzie da un punto di vista ambientale e  riapre un percorso partecipativo". La proposta che ora Bani porterà all'interno del confronto è quella di destinare ai carabinieri alcune caserme dismesse, presenti sul territorio pisano, riammodernandole secondo gli standard di alta efficienza energetica. Nello stesso tempo, il presidente spera che ora si aprano spazi per riqualificare alcune strutture all'interno del Parco di Coltano, realizzando ad esempio un distretto del cibo biologico e un museo all'interno della stazione Marconi, il luogo da cui lo scienziato inviò il primo segnale radio intercontinentale.

Tornado invece al destino del progetto militare, rimane scettico Francesco Auletta, consigliere comunale di Diritti in Comune, che insieme ad altri soggetti ha creato il  movimento "No Base". "Siamo ancora alla farsa delle bugie – dice un comunicato del movimento, dopo la riunione al ministero –  con dichiarazioni che si smentiscono l'una con l'altra, cercando solo di prendere tempo". I "No Base" rilanciano la mobilitazione, con una manifestazione nazionale, che si terrà a Pisa il prossimo 2 giugno, per chiedere il completo ritiro del progetto.

"Riteniamo una vittoria l’esito dell’incontro al ministero della Difesa dove si è stabilito di bloccare l’allargamento della base militare a Coltano e di istituire un tavolo operativo, con tutti i soggetti coinvolti nella vicenda, per individuare soluzioni alternative. Fin dal principio, come MoVimento 5 Stelle, ci siamo opposti a un progetto che avrebbe causato il deturpamento di un’area protetta da vincoli ambientali e paesaggistici", ha commentato in una nota il vicepresidente Cinque Stelle Riccardo Ricciardi, sottolineando di aspettarsi che il decreto venga ora definitivamente ritirato. "L'esito dell'incontro ha confermato le nostre aspettative: la base si farà ma altrove. Siamo stati ascoltati, ma soprattutto è stato ascoltato il territorio. Adesso attendiamo di conoscere le nuove opzioni alternative, che vadano a riqualificare aree dismesse o già nella disponibilità pubblica, senza edificare altro suolo prima di aver vagliato tutte le soluzioni di recupero di edifici esistenti. Questa soluzione ci sembra in perfetta sintonia con la nostra idea di tutela ambientale", ha concluso.

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