Bartolomeo Pepe, il senatore grillino a rischio espulsione
Dopo i casi Bocchino, Campanella, Orellana e Battista, espulsi dal Movimento 5 Stelle così come era toccato ai loro colleghi al Senato Mastrangeli e Gambaro, è un altro il problema che agita il gruppo grillino a Palazzo Madama. Si tratta della vicenda che vede coinvolto il senatore campano Bartolomeo Pepe, che sarebbe stato sfiduciato dal meet up di Napoli (anche se gli attivisti si dividono sulla legittimità dell'assemblea e sulle modalità con cui sarebbe avvenuto il confronto interno). La vicenda è ricostruita dall'AdnKronos, che ha raggiunto Pepe il quale ha denunciato "un vero e proprio blitz organizzato di domenica pomeriggio, in un quartiere di Napoli "difficilmente raggiungibile" e "per di più in un giorno in cui non potevo garantire la mia presenza in riunione". E punta il dito verso i ‘falchi' che avrebbero voluto la ‘scomunica' della base, in primis il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico".
Pepe attacca infatti proprio Fico e la sua collega Moronese: "Hanno cambiato forzatamente l'odg dell'assemblea, sia Fico che la senatrice Vilma Moronese, affinché il meetup di Napoli prendesse le distanze da me. Hanno deciso una sfiducia che non era all'odg, una trentina di persone su 5.000 iscritti. Tutta gente del Vomero per giunta, la zona dove abita Fico. Trenta persone che sfiduciano un senatore della Repubblica". Dal canto suo Fico replica: "È una decisione della base, condivisa come sempre, e per il momento l'espulsione non è all'ordine del giorno. Con Pepe niente di personale, ma le decisioni condivise non sono in discussione". A Pepe sono contestati "atteggiamenti poco chiari" e "l'uso della torcia al plasma che ci vede contrari", oltre che un generale distacco dal gruppo parlamentare al Senato.
