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backstair / Gioventù Meloniana: inchiesta su giovani di FdI

Bartoli (OdG): “Giornalismo sotto copertura è fondamentale, non capisco le critiche a Fanpage”

Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti difende il lavoro del team Backstair su Gioventù Nazionale. Dall’entourage di Meloni, invece, nuovi attacchi: “È a rischio la democrazia”.
A cura di Redazione
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"Gioventù Meloniana", l'inchiesta del gruppo Backstair di Fanpage.it
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Non capisco tutte queste critiche sull'inchiesta di Fanpage. Il giornalismo sotto copertura è uno dei fondamenti della nostra professione, ha sì delle regole, ma soprattutto a tutela dell'incolumità dei giornalisti”. È questa la posizione del presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli sulla polemiche che si è aperta dopo il durissimo attacco di Giorgia Meloni ai giornalisti di Fanpage.it che hanno realizzato l’inchiesta su Gioventù Nazionale, la giovanile di partito di Fratelli d’Italia. Del resto, continua Bartoli, “vorrei ricordare che se non esistesse il giornalismo sotto copertura non ci sarebbe mai stato lo scandalo Watergate. A noi interessa solo ed esclusivamente rappresentare la realtà”. Una posizione che è simile a quella della redazione del nostro giornale, come vi abbiamo spiegato in questo pezzo di replica a Meloni e come riassunto anche qui.

La presidente del Consiglio, però, non sembra intenzionata a recedere dalla propria linea. Questa mattina, con un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, è stato il suo consigliere giuridico a rilanciare le accuse al nostro giornale e a chiamare nuovamente in causa il presidente della Repubblica. Nella lettura del consigliere Francesco Saverio Marini, infatti, “si deve prescindere dal contenuto” del servizio giornalistico, perché in questo caso i giornalisti avrebbero violato “i diritti politici, la tutela delle regole democratiche e dunque il funzionamento dei partiti”.

Non solo, perché il consigliere di Meloni si spinge fino a dire che “indubbiamente” ci sarebbe un inganno al fine di “limitare i diritti politici”, dunque già suscettibile di sanzioni penali. Secondo Marini, Fanpage avrebbe messo in pericolo “il funzionamento delle regole democratiche, perché il rischio è che in questo modo si possa mettere in crisi l’adesione ai partiti, che già non godono di buona salute”. Da ciò sarebbe più che giustificato l’appello a Mattarella, perché “in mancanza di partiti non c’è democrazia”.

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