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“Barricate se arrivano migranti”: in provincia di Rovigo si prepara una nuova Gorino

A Ficarolo, un paese di 2.500 abitanti in provincia di Rovigo, dopo l’annuncio dell’arrivo di circa settanta profughi il primo di novembre in un albergo del centro si sta ripetendo lo stesso copione visto la settimana scorsa nel ferrarese. Il sindaco: “Se i miei cittadini me lo chiedono, sarò in prima fila con la fascia tricolore”.
A cura di Claudia Torrisi
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Circa una settimana fa a Gorino, nel ferrarese, diversi abitanti sono scesi in strada alzando barricate per impedire l'arrivo di diciotto profughi (di cui dodici donne e otto bambini) in un ostello del paese. La protesta è riuscita, e alla fine la prefettura ha fatto marcia indietro. Praticamente lo stesso copione si sta ripetendo a Ficarolo, un paese di 2.500 abitanti in provincia di Rovigo, dopo l'annuncio dell'arrivo di circa settanta profughi il primo di novembre in un albergo del centro.

L'immobile in questione è l'hotel Lory, una struttura con una trentina di camere di proprietà di Luigi Fogli, quasi ottantenne, secondo cui le cose sarebbero andate in questo modo:

"Vista la situazione economica, una ventina di giorni fa ho chiesto io alla Prefettura come funzionava l’ospitalità dei profughi. E il prefetto mi ha detto: a noi sta bene. Ma io non avevo offerto l’albergo, volevo solo informazioni". Poi la perplessità: "I pagamenti sarebbero stati gestiti da una cooperativa di Battaglia Terme, in provincia di Padova. Sono venuti da me e mi hanno detto che mi avrebbero dato 8 euro a ospite al giorno". Tutto in cambio di camere, luce, acqua, gas, telefono e utilizzo delle zone comuni. "Mi hanno parlato di 80 persone". Fogli allora è andato in Prefettura a spiegare che "a queste condizioni era un affare in negativo". Risposta del prefetto, secondo quanto Fogli ha dichiarato a Il Gazzettino. "Allora io le precetto l’albergo".

Fogli ha quindi annunciato che si sarebbe "legato al portone" dell'albergo, pur di non far entrare i profughi. Secondo quanto riporta l'Ansa, però, i proprietari in un primo tempo avevano dato la disponibilità: "Ma poi avevamo detto no al Prefetto perché l'albergo è collegato a un nostro ristorante molto frequentato con tanto di sala da ballo; poi ha pesato anche l'aspetto economico perché otto euro rispetto ai 30 che prendono le cooperative ci sembravano una miseria". A quel punto sarebbe arrivato il provvedimento prefettizio. Sostanzialmente, quindi, gli albergatori avevano dato la disponibilità, salvo poi ritirarla.

Il sindaco Fabiano Pigaiani (eletto con una lista civica di centrodestra) ha scritto una lettera alla Prefettura di Rovigo, dicendo che "in questo momento l’amministrazione si sta trovando di fronte a qualcosa di destabilizzante". Secondo il primo cittadino "l'arrivo di queste persone all'hotel Lory di Ficarolo è una doccia fredda giunta senza preavviso. La manopola l’ha girata qualcuno che non ha messo in moto un aiuto umanitario, anzi. Lo definirei un aiuto monetario che, secondo il mio umile e personale parere, è ad appannaggio di pochi eletti".

Pigaiani nella lettera chiede "dove staranno esattamente tutto il giorno" i rifugiati, cosa faranno, "garanzie da un punto di vista sanitario" sui controlli "sempre presupponendo che siano stati effettuati" e preoccupazioni varie sull'impatto loro arrivo su economia e sicurezza del paese:

"Diciamo le cose come stanno: chi vorrà più investire a Ficarolo? Chi comprerà più casa a Ficarolo? Chi uscirà più di sera? E sono considerazioni oggettive, basate su esperienze a pochi chilometri da noi".

Nei giorni scorsi il sindaco ha indetto un consiglio comunale straordinario aperto alla cittadinanza nel teatro parrocchiale. "Siamo di fronte ad un dramma, la decisione è stata presa e non possiamo far nulla se non protestare e dimostrare apertamente il nostro sdegno. Il paese sarà sottoposto a una pressione inaudita e il governo ha trovato il modo di far arrivare queste persone omettendo il coinvolgimento degli amministratori. È importante far sentire la nostra voce ed essere uniti", ha spiegato l’assessore Laura Cestari.

Durante la riunione il primo cittadino si è detto pronto a "fare le barricate": "Se i miei cittadini me lo chiedono, sarò in prima fila con la fascia tricolore". Affermazioni accolte da applausi dei presenti e supportate dal sindaco leghista di Rovigo, Massimo Bergamin, che su Facebook ha scritto "Occupiamo noi l'albergo prima che arrivino i #clandestini! 10, 100, 1000 #Gorino!!!", corredato dall'hashtag #barricate.

Al consiglio comunale straordinario ha partecipato anche il prefetto di Rovigo, Enrico Canterino, che si è rivolto agli abitanti di Ficarolo, chiedendo "fiducia nelle istituzioni" e ha spiegato che "è necessaria un'accoglienza diffusa nella provincia". In tutto, nel paese dovrebbero arrivare "70-80 persone. Dobbiamo applicare la legge. Le strutture vengono valutate dalle cooperative. Qui è stato individuato un immobile decentrato, che impatti il meno possibile sulla comunità. E non stiamo parlando di clandestini, né di delinquenti, ma di brave persone. Il problema deve essere gestito e auspico la collaborazione dei sindaci e della popolazione", ha aggiunto.

L'auspicio del prefetto, però, non sembra aver avuto riscontri. Al di là delle posizioni dell'amministrazione, infatti, anche dall'opposizione arrivano messaggi piuttosto chiari. La capogruppo d'opposizione – che in passato è stata sindaco del paese – Manuela Nicoletti del Partito democratico ha detto che "non ci tiriamo indietro di fronte all'accoglienza, purché in numero adeguato alla popolazione, quindi al massimo 10 persone". In ogni caso l'attuale primo cittadino di Ficarolo ha annunciato che non risponderà "di ciò che accadrà se non verremo ascoltati" – ovviamente precisando che "non si tratta di razzismo, ma di buon senso".

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