Barcone alla deriva nel Mediterraneo con 50 migranti a bordo, la Libia non interviene perché è festa
Nel Mediterraneo l'allarme è praticamente costante, con le notizie di tragedie e possibili naufragi che si rincorrono, spesso nel disinteresse delle autorità. È di ore fa l'appello lanciato dalla ong Alarm Phone – che la scorsa settimana aveva annunciato con largo anticipo le difficoltà dell'imbarcazione su cui viaggiavano le centinaia di migranti morti in Grecia – in cui si parla di un barcone alla deriva con 50 persone a bordo: "La situazione è critica. Siamo appena stati chiamati. Sono disperati e stanno aspettando i soccorsi. L'acqua sta entrando nella barca. Esortiamo le autorità competenti: non lasciateli annegare", si legge sul profilo Twitter.
"Il peschereccio Alba Chiara è vicino ma non riusciamo a comunicare direttamente – continua Alarm Phone – Abbiamo chiesto alle autorità libiche di rispondere all'sos ma affermano di essere nel giorno festivi del venerdì". L'imbarcazione, al momento, si trova in acque internazionali, ma senza un intervento si prospetta l'ennesima tragedia, che continuerà ad alimentare la scia di sangue nel Mediterraneo.
"I migranti in mare devono essere soccorsi immediatamente, appena avvistati. Non è la prima volta che viene riportato che dalla Libia rispondano così. Adesso l'urgenza è che navi di soccorso europee salvino queste persone e le portino in un porto sicuro (e la Libia non lo è)", scrive su Twitter il portavoce dell'Oim, Flavio Di Giacomo. E in un altro tweet aggiunge: "Ci sono forse 40 dispersi in un naufragio a Lampedusa, dinamiche e numero da confermare". Nel frattempo la situazione sull'isola è nuovamente insostenibile: in due giorni sono arrivate più di mille persone, per via delle condizioni meteo particolarmente favorevoli ai viaggi di fortuna che i migranti affrontano per raggiungere l'Europa. Continuano i trasferimenti verso la terraferma, ma – come evidente ormai da tempo – non bastano.