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Bankitalia dice che a maggio il debito pubblico ha toccato un record, vicino alla soglia di 3.000 mld

A maggio, secondo un’analisi di Bankitalia, il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 13,3 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.918,9 miliardi, avvicinandosi verso la soglia dei 3.000 miliardi.
A cura di Annalisa Cangemi
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Secondo Bankitalia, nel mese di maggio il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 13,3 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.918,9 miliardi, avvicinandosi alla soglia dei 3.000 miliardi. Il dato è emerso dall'analisi "Fabbisogno e Debito" di Bankitalia.

L'aumento è dovuto al fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (11,5 miliardi) e all'effetto complessivo degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio (2,1 miliardi). In senso opposto,  sottolinea via Nazionale, ha agito la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (0,3 miliardi, a 31,9).

Nel dettaglio, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 13,6 miliardi, mentre quello delle locali è diminuito di 0,3 miliardi e quello degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato. La vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,8 anni. Inoltre, la quota del debito detenuta dalla Banca d'Italia è lievemente diminuita, arrivando al 23,3 per cento dal 23,5 per cento del mese precedente, mentre ad aprile – ultimo mese per cui questo dato è disponibile – quella detenuta dai non residenti si è collocata al 28,8 (rispetto invece al 28,7 per cento del mese precedente) e quella detenuta dagli altri residenti, cioè principalmente famiglie e imprese non finanziarie, al 14,1 per cento, invariata dunque rispetto al mese precedente.

Le reazioni

"Ennesimo record storico. Non si arresta la corsa del debito. Una zavorra che pesa sulle future generazioni e che impedisce di fare manovre serie quando il Paese arranca ed è in difficoltà" commenta Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "Se fosse diviso per ogni italiano si tratterebbe di una stangata pari a 49mila e 475 euro, a famiglia sarebbe addirittura pari a 110 mila e 563 euro" conclude Dona.

"Il debito pubblico dell’Italia è salito in soli 5 mesi di ben 70,2 miliardi di euro, un macigno che pesa sulla collettività e aggrava i conti economici del Paese", dice il Codacons. "Il debito pubblico è passato dai 2.848,7 miliardi di euro dello scorso gennaio ai 2.918,9 miliardi di maggio. Un incremento di ben 70,2 miliardi, che, spalmato sulla popolazione italiana, equivale a ben 2.720 euro in più a famiglia da inizio anno, circa 1.190 euro in più a cittadino residente, neonati compresi", si legge in una nota.

"Il debito torna ad aumentare sensibilmente, e ha raggiunto un nuovo record – spiega il presidente Carlo Rienzi – Una zavorra pesantissima per il paese di cui faranno le spese le generazioni future, una situazione insostenibile per la nostra economia che il Governo Meloni deve affrontare attraverso un cambio di direzione rispetto al passato e misure realmente efficaci in grado di ridurre un debito mostruoso".

A maggio entrate tributarie in aumento del 7,1%

A maggio le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 43,3 miliardi, in aumento del 7,1 per cento (2,9 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2023. Si legge ancora nell'analisi della Banca d'Italia, in cui viene sottolineato inoltre che nei primi cinque mesi del 2024 le entrate tributarie sono state pari a 206,8 miliardi, in aumento del 7,1 per cento (13,7 miliardi) rispetto all'anno prima.

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