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Banche, Padoan: “Presto per parlare di soglie rimborsi”. E difende Boschi

Il ministro dell’Economia ha parlato della vicenda dei risparmiatori danneggiati dal salvataggio delle banche e, riguardo la mozione di sfiducia del M5S, ha detto che la ministra Boschi “uscirà alla grande da questa questione”.
A cura di Susanna Picone
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Secondo il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, intervenuto a Radio Anch’io sulla vicenda del salvataggio delle quattro banche e in particolare sulla mozione di sfiducia del M5S, la sua collega Maria Elena Boschi (accusata di essere in conflitto di interessi per il ruolo che il padre svolgeva in Banca Etruria) ne “uscirà alla grande, non ha nulla da nascondere”. Padoan ha inoltre ribadito la piena fiducia nei confronti di Bankitalia e Consob: “Le istituzioni sono forti. L'attività di vigilanza non è messa in discussione”. Il ministro dell’Economia del governo Renzi ha spiegato che “ci sono state alcune responsabilità, anche nel sistema bancario, che vanno accertate caso per caso”. “Le istituzioni del sistema rimangono solide e nessuno scarica barile su nessun altro”, ha aggiunto ancora. “L'attività di vigilanza e di sorveglianza nelle rispettive competenze di Consob e della Banca d'Italia come sistema – ha detto Padoan – non si mette in discussione. Se ci sono stati casi individuali li verificheremo, però va verificato. Non si può imbrattare la solidità di un sistema istituzionale semplicemente per una mania dello scarica barile. Va verificata caso per caso eventuale carenza istituzionale operativa del settore privato e di chi altro”.

“Questione complessa, bisogna mettere in moto un meccanismo arbitrale” – In merito ai rimborsi Padoan ha detto che è ancora presto per parlarne: “Ci preoccuperemo innanzitutto di salvaguardare le persone più deboli sia dal punto di vista della conoscenza dell'oggettiva conoscenza del rischio a cui andavano incontro sia dal punto di vista patrimoniale. È ancora presto per parlare di soglie. È una questione complessa, bisogna mettere in moto un meccanismo arbitrale, cosa che faremo”. Il governo ha proposto, con un emendamento alla legge di Stabilità, di attivare un fondo da 100 milioni, per compensare in parte alcuni dei titolari di obbligazioni subordinate delle quattro banche Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFe, azzerate assieme alle azioni nell'ambito del piano di salvataggio che ha permesso l'uso del Fondo di risoluzione per 3,6 miliardi.

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