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Banca Etruria, Pierluigi Boschi a processo insieme ad altri 13 ex dirigenti per bancarotta colposa

Pierluigi Boschi, il padre dell’ex ministro Maria Elena, rischia per la prima volta il processo. L’ex consigliere e ultimo vicepresidente di Bpel è coinvolto nel filone dell’inchiesta che riguarda le consulenze per dare un partner alla banca, tali da causare il crac, ed è costola autonoma rispetto al maxi-processo per bancarotta già in corso con altri 25 imputati.
A cura di Annalisa Cangemi
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La procura di Arezzo ha esercitato la citazione diretta a giudizio per il reato di bancarotta colposa a carico di 14 ex dirigenti e membri dell'ultimo cda di Banca Etruria. Tra questi c'è anche Pierluigi Boschi, padre dell'ex ministro Maria Elena, il quale, nella vicenda della banca, per la prima volta finirebbe a processo. Questo filone riguarda consulenze per dare un partner alla banca, ma tali da causare il crac, ed è una costola autonoma rispetto al maxi-processo per bancarotta già in corso con altri 25 imputati.

La citazione a giudizio diretto, senza cioè il passaggio dell'udienza preliminare, ai 14 imputati è stata notificata oggi. Tra le consulenze contestate dalla procura ci sono i 4 milioni di euro pagati per incarichi affidati a grandi società (Mediobanca e Bain) e importanti studi legali (Grande Stevens a Torino e Zoppini a Roma). Secondo la procura di Arezzo i membri del cda e i dirigenti citati a giudizio non avrebbero vigilato sulla redazione di consulenze che in procura ritengono in gran parte inutili e ripetitive, nonché tali da contribuire all'aggravamento del dissesto dell'istituto di credito.

Su questo filone risultavano 17 indagati. Ai 14 per cui la procura ha esercitato la citazione diretta a giudizio – e che per le stesse consulenze erano indagati insieme agli altri -, si aggiungono l'ex presidente Lorenzo Rosi, l'ex direttore generale Luca Bronchi e l'ex vicepresidente Alfredo Berni: ma questi, già coinvolti nel processo per bancarotta fraudolenta tuttora in corso (Rosi vi è imputato, Bronchi e Berni furono condannati in rito abbreviato in coda all'udienza preliminare), la procura non li ha citati essendo già a processo anche per gli stessi fatti.

Per la bancarotta fraudolenta per la mancata fusione con la Popolare di Vicenza, la posizione di Boschi e di altri 4 ex vertici (Fabio Lombardo, l'ultimo presidente della Bpel prima del commissariamento, Lorenzo Rosi, l'ex vice presidente Alfredo Berni, l'ex presidente Giuseppe Fornasari e l'ex direttore generale Luca Bronchi), era stata archiviata lo scorso ottobre. Sul mancato accordo con l'istituto veneto, il processo era stato scongiurato, e il padre della Boschi, nella sua qualità prima di consigliere e poi di ultimo vicepresidente di Bpel, non figurava tra i 25 gli imputati del maxi processo per il crac della banca.

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