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Bambini rom morti a Roma, un consigliere leghista non si alza per la commemorazione

È rimasto seduto durante il minuto di silenzio chiesto al Pirellone per ricordare le quattro vittime morte nell’incendio del campo rom di Roma. Cesare Bossetti, consigliere leghista alla Regione Lombardia, si è difeso dichiarando: “Ero concentrato a leggere il giornale”
A cura di Alessio Viscardi
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È rimasto seduto durante il minuto di silenzio chiesto al Pirellone per ricordare le quattro vittime morte nell'incendio del campo rom di Roma. Cesare Bossetti, consigliere leghista alla Regione Lombardia, si è difeso dichiarando: “Ero concentrato a leggere il giornale, non mi sono accorto della richiesta”, la commemorazione era stata chiesta dal Pd in onore ai quattro bambini rom morti nella capitale dopo che la loro baracca aveva preso fuoco a causa di un braciere acceso per difendersi dal freddo. Tutti i colleghi si sono alzati in piedi in raccoglimento. Perentoriamente, Giuseppe Civati – consigliere del Pd in Regione Lombardia – scrive sul proprio blog: “Cesare Bossetti, consigliere della Lega, durante il minuto di silenzio per i quattro bambini rom morti a Roma (richiesto dal Pd e concesso dal presidente Davide Boni, leghista anche lui), non si è alzato in piedi. Non ho niente da aggiungere né da commentare”. Il messaggio scritto subito dopo la commemorazione all'apertura della seduta del Consiglio.

Tra i corridoi del Consiglio Regionale della Lombardia è scoppiata subito la polemica a seguito del post di Giuseppe Civati. Cesare Bossetti si è difeso facendo sapere di non essersi accorto di nulla a causa del fatto che stava leggendo un giornale: “Si fanno tante polemiche per nulla, non mi pare il caso di sollevarne una ora, a maggior ragione di fronte alla morte di quattro bambini” ha commentato il consigliere leghista. “Se davvero non avessi voluto osservare il minuto di silenzio, sarei semplicemente uscito dall'aula”.

La tragedia di Roma in cui hanno perso la vita quattro piccoli fratellini rom ha commosso l'Italia, paese da sempre molto diffidente nei confronti dell'etnia dei nomadi gitani. I piccoli avevano tre, cinque, sette e undici anni. Morte terribile la loro, bruciati vivi dalle fiamme scaturite nella loro baracca alla periferia della capitale, in via Appia Nuova. Vano il tentativo di domare le fiamme dei vigili del fuoco, i quattro bambini sono morti ed i loro cadaveri sono stati recuperati soltanto a incendio spento.

Drammatica la reazione dei genitori, che si erano allontanati in cerca di qualcosa da mangiare. Il Sindaco di Roma, Gianni Alemmanno, ha commentato l'accaduto definendolo “una tragedia veramente terribile per la nostra città. Queste burocrazie maledette che hanno bloccato il nostro piano nomadi hanno prodotto questo effetto”.

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