La puntata di Ballarò, dall'eloquente titolo "E adesso cosa succede?", vedeva la partecipazione di esponenti di primo piano della politica italiana, da Anna Finocchiaro a Pierferdinando Casini, passando per Nichi Vendola, Roberto Cota e Fabrizio Cicchitto, per un dibattito che verteva chiaramente sugli esiti delle elezioni amministrative 2011. Tra scontri verbali e frecciate al veleno, tra differenti impostazioni ed analisi più o meno concordi, è emerso con chiarezza il grande nervosismo di parte della maggioranza, che rischia di perdere il governo della città di Milano e trema al pensiero di non riuscire a "mettere le mani" sull'amministrazione di Napoli.
E proprio il ballottaggio partenopeo è stato uno dei punti sui quali si è maggiormente concentrata l'analisi del voto, anche in considerazione della debacle del Partito Democratico il cui candidato, l'ex prefetto Mario Morcone (sostenuto anche da Sinistra e Libertà), non è riuscito ad andare oltre uno stentato 19,2. Un dibattito che ha visto la partecipazione dei due contendenti, Luigi De Magistris e Gianni Lettieri, in collegamento da Napoli e protagonisti dell'ormai tradizionale faccia a faccia "nuovo modello": dibattito in stile "ping pong", con tempi contigentati, domande "standard" e botta e risposta finale. Nonostante ciò, le dichiarazioni dei due candidati sono state estremamente interessanti anche perchè in parte riflettevano il diverso stato d'animo con il quale si apprestano alla verifica del 29 e 30 maggio. Da una parte un Lettieri visibilmente nervoso e costretto ad una serie di acrobazie verbali per spiegare un risultato comunque al di sotto delle aspettative, dall'altra un De Magistris visibilmente caricato da un risultato elettorale incredibile e da un successo personale indiscutibile (al di là delle interpretazioni e dei giudizi di carattere politico, il trionfo dell'ex magistrato è il vero "caso" della consultazione napoletana).
E se De Magistris non esitava a sottolineare la "straordinarietà del risultato di una candidatura alternativa tanto a Cosentino che a quella parte politica che ha amministrato male[…] una candidatura a Sindaco per Napoli, non di una parte del centrosinistra", allo stesso modo Lettieri spiegava di non essere il "prestanome di Cosentino", bensì "un candidato di centrodestra che va al di là della logica dei partiti, come ho detto subito dopo aver chiesto a Berlusconi di poter fare questa precisazione". E se l'ex magistrato è convinto di "avere il vento in poppa come l'Italia ai Mondiali del 1982 […] Napoli vuole cambiare e non vuole cadere in mano a Gianni Lettieri ed all'oltraggio di Berlusconi", l'ex Presidente degli Industriali prova a spostare l'attenzione sulle responsabilità del centrosinistra per quanto concerne l'emergenza rifiuti: "Il problema è di Napoli e del Comune di Napoli, con l'Idv che ha responsabilità in Consiglio". Il tema dell'emergenza rifiuti è ovviamente al centro della discussione, con un deciso intervento di Nichi Vendola a supportare in qualche modo la linea "anti – miracolistica".
Insomma, al di là della polemica e delle divergenti impostazioni su alcuni problemi di fondamentale importanza (vedi il tema dell'abusivismo edilizio), anche dal primo confronto aperto fra i due "papabili" emergono alcune evidenti indicazioni e soprattutto segnali importanti sul clima che si respirerà in città nelle prossime settimane. De Magistris infatti ha "risvegliato" energie da tempo sopite, riportato entusiasmo in alcune zone e soprattutto mobilitato "tanta parte di popolazione, tanti indifferenti, tanti sfiduciati", diventando il catalizzatore della voglia di rivalsa del popolo napoletano e della "necessità" di un cambiamento sostanziale dei modi della politica all'ombra del Vesuvio. Lettieri, che fino a qualche settimana fa sembrava correre in discesa tra le macerie del centrosinistra, si è di colpo ritrovato a dover fare i conti con un avversario dall'enorme carisma e dalla fortissima personalità e per di più senza poter utilizzare le armi della "monnezza" e della mala ammistrazione sia perchè le corresponsabilità del centrodestra nel "caos rifiuti" sono evidenti, sia perchè il bersaglio principale è in fondo quello stesso centrosinistra avversato dallo stesso De Magistris. Certo, i dieci punti di vantaggio e la valutazione che l'elettorato moderato che ha dato fiducia a Pasquino al primo turno possa avere qualche perplessità nel sostenere De Magistris (anche se, come dimostra il caso Pisapia magari andrebbe fatta una seria riflessione sull'orientamento dei cosiddetti moderati), consentono ancora un certo ottimismo in casa Lettieri, eppure è davvero forte la sensazione di un "inarrestabile treno in corsa", di un "momento cruciale per la storia dell'intera città" (tanto per citare alcuni spunti), insomma, una novità sostanziale per la politica napoletana e italiana.