Ballottaggio Milano 2011: il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale
Giuliano Pisapia è il nuovo sindaco di Milano. Sorprendentemente in vantaggio al primo turno, il candidato del centrosinistra s'è ripetuto al ballottaggio, staccando il sindaco uscente Letizia Moratti (Pdl) di circa 10 punti percentuali. Una vittoria arrivata dopo una campagna elettorale al veleno nella quale sono volate accuse grosse nei suoi confronti: presunte frequentazioni con terroristi, furti d'auto, apertura totale e incondizionata agli zingari. Ma Pisapia è sempre andato per la sua strada, non alimentando polemiche e invitando i suoi supporter a fare lo stesso. E alla fine la sua strategia ha pagato. Grazie a lui, il centrosinistra torna al comando del capoluogo lombardo dopo 19 anni d'attesa. La giunta, ha promesso, sarà pronta entro quindici giorni e, probabilmente, il vicesindaco sarà una donna
IL NUOVO CONSIGLIO- 29 dei 48 seggi disponibili vanno alle liste che hanno sostenuto Giuliano Pisapia. Con 20 seggi il Partito Democratico sarà il partito più rappresentato dell'assemblea. Tra le liste che si sono schierate col candidato del centrosinistra 3 seggi vanno a Sinistra Ecologie e Libertà, 2 alla lista civica "Milano civica", 2 a Rifondazione Comunista-comunisti italiani, 1 all'Italia dei Valori e 1 alla lista Marco Pannella-Emma Bonino. Le liste che hanno sostenuto la Moratti si dovranno accontentare di 16 seggi: 11 al Popolo delle Libertà, 4 alla Lega Nord e 1 alla lista civica "Milano al centro".
IL NUOVO SINDACO- Giuliano Pisapia è nato a Milano il 20 maggio 1949. E' laureato in Scienze politiche e in Giurisprudenza, ed è un avvocato e scrittore. Inizia la sua attività politica negli anni Settanta, diventando membro di Democrazia Proletaria, un'alleanza elettorale divenuta poi partito di estrema sinistra presente nel Parlamento della Repubblica Italiana tra il 1976 e il 1987. Nell'ottobre dell'80 viene arrestato perché accusato da un pentito di concorso morale al furto di un veicolo e di banda armata. Dalla seconda accusa è prosciolto in fase istruttoria, per la prima, invece, viene rinviato a giudizio. Il processo di primo grado si conclude con una sentenza di non luogo a procedere per effetto di un provvedimento di amnistia e indulto. Tuttavia Pisapia rinuncia all'amnistia e presenta un ricorso contro la sentenza: la Corte d'assise d'appello nel 1986 lo assolve con formula piena. Entra per la prima volta in Parlamento nel 1996 come deputato indipendente di Rifondazione comunista e diventa il presidente della Commissione giustizia della Camera. Nel 1998, in dissenso con Bertinotti, vota la fiducia al governo Prodi. Torna a Montecitorio nel 2001 dove continua ad essere membro della Commissione giustizia. Nel 2006 decide di non ricandidarsi ma viene comunque nominato presidente della Commissione di studio per la riforma del Codice penale italiano. E' noto per aver difeso Abdullah Öcalan durante la sua permanenza in Italia e per essere stato l'avvocato della famiglia di Carlo Giuliani, il manifestante morto durante gli scontri del G8 del 2001.