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Ballottaggio Milano 2011, è ufficiale: Giuliano Pisapia è il nuovo sindaco

Svolta storica nella Capitale del Berlusconismo: dopo 18 anni a trionfare è un sindaco di centrosinistra.
A cura di Biagio Chiariello
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Ormai possiamo dirlo con ufficialità: Giuliano Pisapia è il nuovo sindaco di Milano. Il candidato di centrosinistra strappa il capoluogo lombardo al centrodestra, dopo un dominio durato ben 18 anni. I dati parlano da soli: quando sono state scrutinate 1231 sezioni su 1251 (pari al 98.4% del totale), il sindaco uscente del Pdl, Letizia Moratti, si ferma al 44,87%, contro i 55,12 punti percentuali di Pisapia. Sarà lui a guidare Milano per i prossimi cinque anni.

“Si può davvero iniziare a sorridere, a dire che la campagna elettorale è terminato” ha affermato a caldo Maurizio Baruffi, portavoce del nuovo primo cittadino milanese. Barussi ha ringraziato gli elettori e ha parlato di trionfo di una “grande battaglia contro le menzogne e le diffamazioni”.

L'esito del ballottaggio di Milano è sicuramente il segno di una politica che sta cambiando. Una svolta storica che si concretizza significativamente nella Capitale del berlusconismo. Proprio il premier si era prodigato, scendendo in campo in prima persona in queste elezioni Comunali definite un "test nazionale", per poi dichiararne la scarsa influenza sullo scenario politico più complessivo, quando era venute fuori le crepe più pesanti per il centrodestra in toto.

Paga dazio Letizia Moratti, e sicuramente non solo per una campagna elettorale durante la quale la cosiddetta macchina del fango è stata messa in moto a tempo pieno. Ai milanesi non è andata giù l'operazione del terrore attivata da Pdl e Lega Nord all'insegna delle parole chiavi: "Zingaropoli", "Moschee", "Sinistra Estrema", "Nuova Stalingrado", "Centri Sociali", per non parlare della battaglia in prima persona del Cavaliere contro i giudici, rammentata anche durante i vari comizi, ed esposta quasi in ultima istanza a Barack Obama nel corso del G8 di Deauville. Ma i milanesi non si sono fatti plagiare e hanno scelto la strada del cambiamento.

Tuttavia gli errori di Letizia Brichetto Arnaboldi vanno ricercati anche nel suo rimanere distante dai problemi quotidiani dei cittadini e la sua predilezione verso tematiche, come il propagandato EXPO 2015, che sono state sostenute più con l'attenzione al business che con quella del grande sforzo socioculturale che dovrebbe essere promosso in occasione di simili eventi.

E' certo che la vittoria di Pisapia, cui si aggiunge quella di De Magistris a Napoli, avrà indubbiamente ripercussioni sulla solidità del governo. Laconico il commento di Boriani, direttore del quotidiano La Padania, a SkyTg24: "Il grande sconfitto è il premier". Emblematica, in tal senso, è la sconfitta di Silvio anche ad Arcore.

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