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Ballottaggi a Milano e Napoli: ecco come li hanno visti i media vicini a Berlusconi

Napoli a De Magistris e Milano a Pisapia: ecco le reazioni della stampa vicina al centrodestra dopo l’esito delle elezioni amministrative 2011.
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Come non parlare delle reazioni del mondo dell'informazione vicina al Cavaliere ,dopo la debacle elettorale che ha investito la coalizione di centro destra. Titoli  e commenti che talvolta fanno sorridere ma che, ad ogni modo, spingono a riflettere sulla straordinarietà del dato delle elezioni amministrative 2011. Un esito inaspettato, quello della vittoria del centrosinistra in 9 dei 13 comuni capoluogo, così come in 4 delle 6 province al voto, che è stato accolto amaramente dall'informazione vicina al centrodestra. In primis come non menzionare il titolo di Libero.it, la testata di Feltri che ha dedicato alla Caporetto di Milano e Napoli il sensazionalistico, quanto inappropriato, "Ora Godetevi il comunismo".

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Poche ore dopo l'apertura stizzita,  Libero rilancia commiserando il destino della città meneghina (che ha eletto Giuliano Pisapia) con "Preghiamo per Milano".

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La linea scelta per i titoli viene confermata dal videoeditoriale di Vittorio Feltri che avanza un'analisi politica a caldo dell'attuale scrutinio elettorale. Secondo Feltri, Berlusconi è accerchiato e lo vogliono far fuori. Inoltre, a detta del direttore editoriale di Libero a Palazzo Chigi non si riesce a fare nulla, sia per via dei processi ma anche, udite udite, per colpa della Lega "che gli tira la giacchetta ogni qual volta prende decisioni che non piacciono ai nordisti". Insomma, vien da fare eco al buon Antonio Cornacchione, comico di Zelig, che qualche tempo fa diceva "Povero Silvio".

Da non perdere anche la reazione del  direttore Tg 4 Emilio Fede che apre il telegiornale con l'attentato di Herat e soltanto successivamente,  e con molta difficoltà, riesce a dare la notizia della sconfitta del Popolo della Libertà alle elezioni comunali, così come alle provinciali. Dopo che al primo turno Fede aveva impiegato ben 4 minuti, tra parafrasi e giri di parole, per annunciare la debacle della Moratti adesso il direttore ci mette soltanto un minuto e mezzo per dare il risultato. Come si suol dire, via il dente via il dolore.

Al Tg 1, invece, durante un collegamento da Piazza Duomo a Milano fa capolino il disturbatore Paolini, che, prima che il collegamento venga interrotto dal servizio su Letizia Moratti, riesce ad urlare al microfono del giornalista un "Berlusconi pedofilo". Proprio lui, il Cav, interrogato sul suo morale dopo l'esito elettorale dichiara di essere un combattente, "che dopo ogni sconfitta triplica le sue forze. Ad ogni modo la parola disfatta non esce dalla sua bocca e, invece, commenta con un "stavolta non abbiamo vinto".

Dulcis in fundo, sulle pagine de Il Tempo si legge "Pisapia e De Magistris sindaci. Berlusconi: gli elettori si pentiranno". Chissà. Intanto oggi si festeggia.

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